No alla richiesta di archiviazione per la compagna di De Luca

No alla richiesta di archiviazione per la compagna di De Luca
SALERNO - Il gip Vincenzo Pellegrino ha rigettato la richiesta di archiviazione per la dirigente del Comune Maria Maddalena Cantisani e altre quattro persone membri della...

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SALERNO - Il gip Vincenzo Pellegrino ha rigettato la richiesta di archiviazione per la dirigente del Comune Maria Maddalena Cantisani e altre quattro persone membri della commissione che avrebbe dovuto valutare i progetti presentati al concorso di idee per la riqualificazione del colle Bellaria, quello bandito nel 2015 e che avrebbe dovuto dare uno nuovo aspetto, in chiave artistica, alle antenne. Il giudice per le indagini preliminari ha deciso ieri di disporre nuove indagini e accertare così se, quanto denunciato nell’esposto presentato dai gruppi che erano stati esclusi dalla commissione, ovvero una sospetta turbativa d’asta, sia o meno vero. Le indagini, ricordiamo, sono affidate alla guardia di finanza. 


La Cantisani, compagna di vita del governatore Vincenzo De Luca, è indagata assieme ad altre quattro persone (Massimo Natale, Antonio Carluccio, Rosalba Fatigati e Pietro Cavallo). A chiedere l’archiviazione era stato ad ottobre proprio il magistrato titolare del fascicolo, poi trasferito ad altra sede. Il concorso internazionale, «Parco del Colle Bellaria e Antenna/Landmark», era stato lanciato con lo scopo di reinterpretare il belvedere salernitano nel nome della sostenibilità ambientale ed economica. Obiettivo: ridurre l’impatto elettromagnetico e visivo, così che la nuova «antenna» possa diventare espressione di design contemporaneo. Il progetto prevedeva anche la riqualificazione ambientale di quella fetta di territorio di Sala Abbagnano con la sistemazione degli accessi, dei percorsi interni, dei parcheggi e dei belvedere del parco pubblico. Secondo i gruppi esclusi che hanno presentato la denuncia, invece, i criteri utilizzati per l’aggiudicazione del premio (per il vincitore 12mila e cinquencento euro) sarebbero stati differenti da quelli previsti nel bando. Di qui l’accusa alla commissione giudicatrice di aver travalicato i limiti della discrezionalità per sconfinare nell’arbitrio e di aver «inquinato» un concorso internazionale di idee.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino