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Le cause saranno anche legate a eventi straordinari ma quanto accade agli alberi cittadini, ed in particolare a quelli del quartiere Torrione, si avvicina sempre più a un'ordinarietà che - per fortuna - non ha ancora fatto danni irreparabili. Altri due alberi sono caduti ieri, sembra ancora una volta a causa del vento. Anche ieri nessuna persona è rimasta coinvolta ma i residenti si chiedono quanto ancora bisognerà essere fortunati prima di restare sotto il peso di un tronco che cade. I fatti di ieri si sono verificati in piazzetta Cacciatore, dove ci sono addirittura giostrine per bambini e panchine dove poter stare un po' all'aria aperta, e in via Andrea Sorrentino, zona a cavallo tra Santa Margherita e via Picarielli. Il vento ha spazzato via altri due alberi che sono caduti sulla strada provocando solo qualche disagio. Ma ormai di alberi caduti a Torrione - e anche in altre zone della città - si è davvero perso il conto. Una decina solo quest'inverno, senza considerare i rami spezzati. Diverse decine negli ultimi cinque anni e, fatalmente, con una grandissima concentrazione proprio a Torrione dove ormai residenti e commercianti vivono la paura costante di camminare per strada quando c'è vento o quando ci sono forti piogge.
La scorsa settimana, l'amministrazione comunale aveva bollato come strumentali le polemiche innescate dai consiglieri comunali d'opposizione Cammarota e Celano sostenendo - a seguito di un sopralluogo effettuato dal sindaco con una ditta specializzata in via Posidonia, teatro dell'ultimo crollo - che si trattava di un evento straordinario. «Straordinario è che non ci sia scappato ancora il morto ma, se andiamo avanti così, non manca molto. La gestione del verde pubblico a Salerno è scellerata e irresponsabile, è sotto gli occhi di tutti» tuona Cammarota che mercoledì affronterà la questione in commissione trasparenza provando a fare chiarezza su quali siano le reali condizioni del patrimonio verde del Comune di Salerno e quali strumenti si possano adottare per fermare questa situazione che diventa ogni giorno più incresciosa e pericolosa.
Il Mattino