Maltratta il figlio, condannata la madre

Maltratta il figlio, condannata la madre
Per almeno cinque anni, dal 2012 e con condotta perdurante, fino al 2016, avrebbe maltrattato il figlio piccolo, di soli 9 anni, sottoponendolo a violenze psicologiche e fisiche...

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Per almeno cinque anni, dal 2012 e con condotta perdurante, fino al 2016, avrebbe maltrattato il figlio piccolo, di soli 9 anni, sottoponendolo a violenze psicologiche e fisiche per più volte. Dalle offese alle punizioni, come lasciarlo fuori casa, in giardino, senza vestiti. Secondo quanto emerso durante il dibattimento. Il tribunale ha ora riconosciuto colpevole una donna di 43 anni, originaria di Nocera Inferiore, per il reato di maltrattamenti, condannandola a 2 anni e 6 mesi di reclusione. I fatti sarebbero stati commessi nel comune di Angri. Ad emettere la sentenza il giudice monocratico del tribunale di Nocera, che ha anche sospeso la responsabilità genitoriale all’imputata per la durata di cinque anni. Sullo sfondo dell’indagine vi era la separazione tra un uomo e una donna, mentre la vittima, il figlio, all’epoca dei fatti, aveva 9 anni. Stando alle accuse, la madre avrebbe maltrattato più volte il figlio, che viveva con lei, offendendolo e denigrandolo in più occasioni, sebbene lo stesso fosse affetto da difficoltà uditive. Così come recita il capo d’imputazione, il bimbo veniva incolpato di non sentire. «sei sordo e sei scemo» per poi essere percosso in più occasioni. Per diverso tempo, insomma, la madre avrebbe commesso anche violenza psicologica nei riguardi del bambino «finalizzata a demonizzare la figura dell’altro genitore». Inoltre, non avrebbe mai assecondato la volontà del figlio di chiamarlo con il suo primo nome, continuando invece ad usare il secondo. A seguito di un litigio, tra l’altro, la donna avrebbe sputato e colpito al volto il ragazzino. Per un secondo capo d’accusa, il tribunale ha invece emesso sentenza di prescrizione: la Procura contestava all’imputata di aver ferito il figlio con una pantofola al viso, dopo avergli lanciato a terra il cellulare. Il dibattimento ha registrato, durante le varie udienze, anche la testimonianza del piccolo, che ha confermato gli elementi contenuti nelle diverse denunce sporte dal padre durante i fatti.


I DETTAGLI

Denunce che avevano poi condotto all’apertura di un fascicolo nei riguardi della donna, con verifiche anche presso i servizi sociali, riguardo le condizioni del bambino. Quest’ultimo, avrebbe raccontato i dettagli di più episodi, senza riuscire a spiegarsi la violenza della madre, aggiungendo infine anche ulteriori particolari. Come quello di essere punito e lasciato nel giardino di casa, senza vestiti. Dopo circa cinque anni, il piccolo avrebbe poi cambiato casa, passando e trascorrendo più tempo con il padre. Giorni fa, il tribunale ha riconosciuto la donna colpevole del reato di maltrattamenti.

 

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Il Mattino