Slogan «diffamatorio» contro sindaco ma non c'è reato: «Fu diritto di critica»

Slogan «diffamatorio» contro sindaco ma non c'è reato: «Fu diritto di critica»
SAN VALENTINO TORIO. E' stato prosciolto dalle accuse di diffamazione contro il sindaco Michele Straniese, a causa della diffusione di un volantino, l'ingegnere Salvatore...

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SAN VALENTINO TORIO. E' stato prosciolto dalle accuse di diffamazione contro il sindaco Michele Straniese, a causa della diffusione di un volantino, l'ingegnere Salvatore Migliaro, esponente della Lega con Salvini nel comune di San Valentino Torio. Non luogo a procedere per il gup del tribunale di Nocera Inferiore, perché il fatto non sussiste. Quelle critiche erano legittime. L'indagine partì dopo la denuncia presentata dal sindaco e attuale presidente della Provincia, con offesa alla sua reputazione. Il foglio in questione fu diffuso prima della discussione sul piano urbanistico comunale e recitava «Il Puc non è ancora reso pubblico, eppure parenti, amici e prestanome di questa amministrazione hanno effettuato acquisti immobiliari, conoscendo ancor prima della pubblicazione le destinazioni future di alcune zone. Sarà il Puc degli interessi personali? Il Puc della speculazione edilizia? Il sindaco nulla può fare, cari concittadini, perchè prigioniero di alcuni soggetti interni ed esterni alla maggioranza, e pur di tenere il sedere sulle poltrone il più a lungo possibile è disposto ad accettare qualsiasi compromesso».


La sentenza emessa dal gup è di non luogo a procedere a carico dell'oppositore politico, con il riconoscimento della legittimità delle critiche espresse su di una questione di carattere pubblico, come motivato nella pronuncia: «Il fatto non costituisce reato perchè le espressioni dell'imputato sono riconducibili al diritto di critica, quale diritto della libera manifestazione del pensiero, inteso come libertà di dissentire dalle opinioni espresse da altri. Il diritto di critica - continua il giudice - è una interpretazione di fatti considerati di pubblico interesse ed ha di mira non l'informare, ma l'interpretare l'informazione, concretizzandosi in giudizi e valutazioni di carattere personale. Dalle risultanze processuali appare in tutta evidenza l'intenzione dell'imputato di sottoporre il proprio punto di vista su un tema di rilevante interesse pubblico, quale l'approvazione e la conseguente pubblicazione del Puc». Migliaro era difeso e assistito dall'avvocato Andrea Miranda.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino