Salerno, per Maria lo studio è un affare di famiglia: la nipote del filosofo Cantillo premiata da Mattarella

Diplomata al liceo Tasso, è tra i 25 allievi migliori d'Italia. Sarà Alfiere del Lavoro: "Ringrazio la mia famiglia che mi ha dato le possibilità di studiare e coltivare le mie passioni, so di essere una ragazza privilegiata"

Maria Cantillo
Maria Cantillo da grande vuole fare il medico. Lo sa fin da quando era una bambina. E proprio ieri, all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, ha seguito la...

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Maria Cantillo da grande vuole fare il medico. Lo sa fin da quando era una bambina. E proprio ieri, all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, ha seguito la prima lezione da neo iscritta alla facoltà di Medicina e Chirurgia. La settimana prossima, però, dovrà fare le valigie e recarsi per qualche giorno a Roma. Il 18 ottobre dovrà essere al Quirinale. Lì, dalle mani di Sergio Mattarella, riceverà l’attestato d’onore di Alfiere del Lavoro e la Medaglia del Presidente della Repubblica italiana. La studentessa salernitana, pronipote del filosofo Giuseppe Cantillo, è tra i 25 migliori studenti d’Italia. Diplomatasi la scorsa estate al liceo Tasso di Salerno con il massimo dei voti e la lode, è stata selezionata sulla base della carriera scolastica che tiene conto dei risultati delle scuole medie inferiori e superiori.

Lunghi capelli neri, occhi scuri e uno sguardo profondo che lascia intravedere grande determinazione, Maria Cantillo è contenta e, al tempo stesso, incredula: «Non me lo aspettavo – esclama - Sapevo che la scuola mi aveva selezionato, ma non mi aspettavo di arrivare tra i primi 25 a livello nazionale». Per poter essere segnalati occorrono almeno un voto di 9/10 alla licenza media, 8/10 di media per ciascuno dei primi quattro anni della scuola superiore, 100/100 all’esame di Stato. E la segnalazione della scuola è solo il primo passo. Ogni anno, i premiati vengono scelti tra circa tremila studenti, suddivisi in dieci raggruppamenti regionali o interregionali, ciascuno con un minimo di cento candidati. Nei raggruppamenti vengono scelti non più di due candidati (e non più di uno per provincia). I restanti candidati sono scelti fra i migliori a livello nazionale. I 25 Alfieri del Lavoro vengono premiati insieme ai 25 Cavalieri del Lavoro, nominati il 2 giugno, per rimarcare la continuità dell’impegno nello studio.

«Ho ricevuto una telefonata da un numero sconosciuto subito dopo l’uscita delle graduatorie per l’accesso a Medicina – continua Maria Cantillo – Ero già proiettata all’immatricolazione a Bologna. Questa notizia mi fa molto piacere, ma per andare a ritirare il premio devo fare le prime tre assenze», sorride. 19 anni a novembre, Maria Cantillo è figlia di Oreste e di Roberta Iannone. Ha un fratello di nome Raffaele, come il nonno paterno, fratello del filosofo Giuseppe Cantillo. È proprio alla sua famiglia che l’aspirante medico dedica il prestigioso risultato: «Ringrazio la mia scuola, ma devo questo riconoscimento in gran parte alla mia famiglia: mi ha dato la serenità per potermi dedicare unicamente allo studio e alle mie passioni, e una stabilità economica che mi ha permesso di potermi concentrare. So di essere privilegiata rispetto a molti altri ragazzi, che purtroppo – dice - devono lavorare per portare i soldi a casa. Non voglio dire che non ci siano stati merito e impegno da parte mia, però le condizioni in cui sono stata cresciuta mi hanno agevolato».

E spiega: «La mia famiglia mi ha sempre stimolato anche attraverso viaggi, proposte culturali, musica, lettura. Mio padre, ad esempio, mi ha trasmesso la passione per cantautori italiani come Fabrizio De André o Lucio Dalla, che io amo. Credo che tutti questi stimoli arricchiscano la persona». Al liceo, le sue materie preferite erano letteratura greca e latina. Ora non sa se, una volta laureata, farà il medico in corsia o si dedicherà alla ricerca, ma già le è chiaro l’interesse per l’ambito oncologico.

E sa pure che non abbandonerà l’altra sua passione: «Danzo da 15 anni e continuerò anche a Bologna, mi sono già iscritta. Danza classica e contemporanea – aggiunge - Nonostante non abbia mai pensato di fare della danza una professione, ho sempre cercato di approfondire lo studio di questa disciplina attraverso stage alla Scala di Milano, al Bolshoi Ballet Academy di Mosca, all’Accademia di danza Vaganova di San Pietroburgo, al Royal Ballet di Londra, all’Opera di Parigi». Insieme a voglia e passione, la chiave che ha permesso finora a Maria Cantillo di conciliare studio, danza e divertimento della sua vita di teenager è la curiosità: «Sono sempre stata molto curiosa, e nel momento in cui si vogliono conoscere le cose non si sente il peso di ciò che si fa. Certo, ci sono momenti stressanti, ma in generale ho sempre vissuto tutto come un arricchimento mio personale. Così anche i risultati vengono naturalmente».

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Il Mattino