Maria Grazia, morta a 27 anni dopo un intervento ambulatoriale all'utero

Maria Grazia, morta a 27 anni dopo un intervento ambulatoriale all'utero
La data del matrimonio era già fissata per settembre, ma un banale intervento ambulatoriale all’utero, eseguito in una clinica di Roma, l’ha uccisa. Ora i...

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La data del matrimonio era già fissata per settembre, ma un banale intervento ambulatoriale all’utero, eseguito in una clinica di Roma, l’ha uccisa. Ora i famigliari di Maria Grazia Di Domenico, 27enne originaria della Petrellosa, chiedono giustizia. «Attendiamo la perizia, del medico nominato dalla Procura della Repubblica, che ci dirà di più sull’esito dell’autopsia» spiegano gli avvocati Carlo e Damiano Carrese, legali della famiglia che hanno sporto una formale denuncia-querela. La Procura di Roma ha da subito aperto un fascicolo per omicidio colposo. I genitori e i fratelli sono sotto choc e non intendono, almeno per il momento, rilasciare alcuna dichiarazione. Dalla felicità per i preparativi del matrimonio alla tragedia tutto in pochi giorni. Maria Grazia viveva nella frazione della Petrellosa con la sua famiglia poi si era trasferita a Roma per studiare giurisprudenza. Subito dopo la laurea aveva trovato anche lavoro come consulente software in un’azienda informatica della capitale.

Ormai realizzata dal punto di vista professionale, aveva deciso di coronare il sogno delle nozze con il suo fidanzato. E così avevano fissato la data del matrimonio per il prossimo 11 settembre. Qualche mese prima, aveva scelto di sottoporsi ad un intervento di conizzazione cervicale dell’utero, programmata per lo scorso 17 maggio presso la Casa di Cura Santa Famiglia di Roma. L’operazione doveva essere eseguita in regime di day-surgery o addirittura ambulatoriale e non doveva durare più di venti minuti. Ma purtroppo così non è stato. «Maria Grazia dopo l’intervento, avrebbe dovuto far ritorno a casa - scrivono i rappresentanti del Comitato Giustizia per Maria Grazia - ma subito dopo l’operazione ha accusato forti dolori addominali, per cui è stata trattenuta presso la struttura. I sanitari hanno rassicurato i familiari circa le condizioni fisiche ipotizzando, quali possibili cause dei dolori, una possibile allergia all’antibiotico o a una banale influenza intestinale. Le hanno prescritto quindi dei fermenti lattici». La situazione, invece, è precipitata dopo tre giorni di dolori acuti e febbre, i sanitari della clinica avrebbero deciso di trasferirla d’urgenza presso l’ospedale San Pietro di Roma, dove le è stato riscontrato addome acuto per sospetta lesione uterina. Vista la gravità del quadro clinico - shock settico e addome acuto da peritonite - Maria Grazia è stata sottoposta a un intervento chirurgico d’urgenza: durante l’intervento di conizzazione Maria Grazia avrebbe subito la perforazione dell’utero e presumibilmente anche dell’intestino. I sanitari del San Pietro hanno suturato la perforazione, ma l’intervento si è rivelato tardivo poiché da tre giorni la ragazza accusava dolori addominali lancinanti e vomito, l’infezione era ormai estesa. A nulla è servito il successivo trasferimento presso il policlinico Gemelli dove Maria Grazia è entrata in coma ed è morta dopo tre giorni. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.

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Il Mattino