«I dati sulla mediazione sono incoraggianti. Dal confronto tra magistrati, avvocati, mediatori e commercialisti emerge la necessità di rafforzare l’istituto...
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«Quando le parti decidono di sedersi attorno al tavolo del dialogo, una mediazione su due va a buon fine – prosegue la dottoressa Di Martino -, questo il dato che emerge dalla nostra analisi. E’ un elemento che fa riflettere e che spinge la comunità dei mediatori a chiedere al Ministero un maggiore interesse nei confronti del nostro istituto, anche nell’ottica della revisione del processo civile». Il tema di una «giustizia sostenibile», che possa snellire i tempi del processo, è emerso da più parti nel corso dell’incontro. «È necessario dare risposte adeguate alle liti con soluzioni utili e immediate per le parti –ha detto il professor Marco Marinaro dell’Università di Firenze, tra i maggiori conoscitori dell’istituto -. In questo senso la mediazione civile e commerciale rappresenta lo strumento più adeguato per una sostenibilità della giustizia».
Anche la mediazione potrebbe essere interessata dalla nuova riforma del processo civile, su cui il governo Conte sta lavorando da alcune settimane. «Il mio auspicio è che il Ministro Bonafede possa rivedere la bozza di riforma del processo civile, presentata alcuni mesi fa, potenziando lo strumento della mediazione, l’unico in grado di agevolare il lavoro dei tribunali e dirimere in modo efficace le controversie»: queste le dichiarazioni del Giudice del Tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale.
«La mediazione non è piú una scelta, ma una responsabilità – ha affermato la professoressa Paola Lucarelli, docente presso l’Università di Firenze - Siamo responsabili del funzionamento della giustizia nei confronti di tutti i livelli professionali». «È necessario dare un grande impulso alla mediazione giudiziaria per velocizzare i tempi della giustizia e migliorare la qualità della vita e dei rapporti», ha affermato Marilena Rizzo, Presidente del Tribunale di Firenze. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino