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Con una breve nota il medico responsabile del centro trasfusionale dell’ospedale Maria Santissima Addolorata di Eboli, Giuseppe Pipolo, ha comunicato che l’unità di Medicina trasfusionale sarà operativa, tutti i giorni festivi in orario diurno e notturno, esclusivamente in reperibilità, mentre le richieste urgenti saranno gestite direttamente dal centro di Battipaglia.
Le condizioni dell’ospedale di Eboli non sono una questione di campanile. Sono un fatto serio che ha spinto sette sindaci a chiedere che si fermi questo gioco al massacro.
Allo stesso modo, non smette di lanciare l’allarme anche il Comitato per la salute pubblica. La presidente del comitato Rosa Adelizzi accusa: «La classe politica, a qualsiasi livello, è stata ed è complice di chi, in Regione ed all’Asl Salerno, che sono la stessa cosa, cioè gestiti dalla stessa logica, sta azzerando la sanità sul territorio, depotenziando al massimo il nostro ospedale, come ci dice l’ultimo trasferimento, quello delle attività del centro trasfusionale.
La nostra sanità - avverte - non si tocca, De Luca ed i suoi amichetti locali trovino altre possibilità per i loro progetti faraonici ma lascino stare Eboli e gli ebolitani che sapranno dare la risposta giusta quando sarà». Ieri pomeriggio, presso l’aula consiliare, si è riunita anche la commissione permanente sulla sanità. Tra i partecipanti, anche il sindacalista Vito Sparano. «L’unica responsabile di quello che sta accadendo è colei che firma questi atti - denuncia Sparano - cioè la dottoressa Nicoletta Voza. Questo provvedimento contiene una mancanza di rispetto enorme nei confronti dei lavoratori. Nessun sindacato è stato coinvolto in una decisione che avrà conseguenze impattanti per chi lavora».
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Il Mattino