Messaggi dal contenuto amoroso ed esplicito verso due sue allieve minorenni, la Cassazione rigetta il ricorso per un 65enne insegnante di musica popolare di Pagani, condannato per...
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I fatti dell’inchiesta risalgono all’estate del 2016, quando la procura di Nocera cominciò ad indagare dopo la denuncia sporta dalla madre di una delle due ragazzine, entrambe di 11 anni. I carabinieri, dopo aver raccolto la denuncia, acquisirono le conversazioni scambiate tra l’imputato e le due ragazzine attraverso sms e messaggi WhatsApp. Stando alle due sentenze di condanna, l’uomo avrebbe approfittato della sua posizione di direttore artistico ed insegnante di una scuola di balli popolari, per entrare maggiormente in confidenza con le due allieve. Atteggiamenti «petulanti ed insistenti per avere contatti di natura sessuale e soddisfare le proprie inclinazioni», così motivarono i giudici di Nocera Inferiore. Tra l’uomo e le due, tuttavia, non vi fu mai alcun contatto fisico, facendo configurare il reato di tentata violenza. Nei messaggi si sarebbe parlato di richieste di incontri e di continui apprezzamenti verso le due minori. Diversi mesi dopo la denuncia, l’uomo finì agli arresti domiciliari. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino