Mezzo chilo di droga al marito detenuto, 39nne di Pagani resta in carcere

Mezzo chilo di droga al marito detenuto, 39nne di Pagani resta in carcere
 I fatti commessi e ritenuti particolarmente gravi, aggiunti ad una precedente condanna per armi, hanno fatto scattare la conferma del carcere, da parte della Cassazione, per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

 I fatti commessi e ritenuti particolarmente gravi, aggiunti ad una precedente condanna per armi, hanno fatto scattare la conferma del carcere, da parte della Cassazione, per una donna di 39 anni di Pagani, arrestata dopo aver tentato di introdurre mezzo chilo di droga nel carcere di Salerno, da consegnare al marito detenuto.

I difensori dell'imputata avevano presentato ricorso dopo il rigetto del Tribunale di Sorveglianza di una richiesta di concessione dei domiciliari, a fronte di possibilità di un contratto, con contestuale rigetto di permesso di lavoro e di richiesta di semilibertà con affidamento ai servizi sociali. Dopo essere stata bloccata in carcere, la Squadra Mogli effettuò una perquisizione in casa sua, trovando una pistola giocattolo a salve, modificata nella canna e priva di tappo rosso. Oltre a due caricatori, di cui uno solo compatibile con l’arma che fu poi sequestrata. Per quei fatti fu condannata ad 1 anno e 2 mesi. Durante il controllo di routine, imposto secondo le procedure, gli agenti della polizia penitenziaria le trovarono 500 grammi circa di sostanza stupefacente, tra hashish e cocaina, nascosti nelle parti intime. Per questo, la donna fu poi condannata dinanzi al giudice del tribunale di Salerno, alla pena di 5 anni di reclusione, in primo grado. Le motivazioni ricostruiscono l'iter seguito dai giudici e ravvisano la necessità di un congruo periodo di osservazione in custodia detentiva, nonostante i difensori avessero sottolineato l'extrema ratio della cella e con essa il residuo di pena, su un totale di 5 anni, rimasto da scontare. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino