Sanità a ostacoli nel Vallo di Diano: «Mia moglie senza terapie domiciliari da mesi»

«Mi hanno sempre riferito - ha detto Benedetto Soldovieri - che non ci sono fisioterapisti disposti ad arrivare fino a Pertosa perché i rimborsi spesa sono bassi»

Gerardina e suo marito Benedetto
Ancora problemi con la sanità territoriale nel Vallo di Diano. L’assenza di figure professionali sta creando numerosi disagi ai residenti e sono diverse le richieste...

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Ancora problemi con la sanità territoriale nel Vallo di Diano. L’assenza di figure professionali sta creando numerosi disagi ai residenti e sono diverse le richieste individuali e collettive. Mancano tante figure: dai pediatri di base ai medici, dagli psicologi ai fisioterapisti. Il nodo delle fisioterapie domiciliari torna a essere un problema in zona. Questa volta la situazione riguarda una paziente di Pertosa: Gerardina, tetraplegica da dieci anni e accudita dal marito Benedetto e dai familiari, con non poca fatica, in casa. Nel piano sanitario approvato dall’Asl di Salerno la donna ha diritto a due fisioterapie settimanali tuttavia per l’assenza di professionisti nel settore pubblico Gerardina non ha possibilità di avere un fisioterapista.

Il marito, Benedetto, operaio dell’Anas in pensione, e le figlie, stanno provvedendo con professionisti privati. Una soluzione obbligata e assai onerosa per ovviare a una mancanza del settore pubblico. Benedetto, da poco in pensione, ha contattato sia gli istituti convenzionati sia le aziende del settore avendo sempre risposta negativa. «Mi hanno sempre riferito - ha detto Benedetto Soldovieri - che non ci sono fisioterapisti disposti ad arrivare fino a Pertosa perché i rimborsi spesa sono bassi». Il marito di Gerardina ha anche contattato il Ministero per la disabilità, e gli è stato risposto che è un compito della Regione. «Tra rimpalli, scarica barili, e silenzi, mia moglie continua a non avere un diritto sacrosanto e noi abbiamo grandi difficoltà per aiutarla».

La problematica delle fisioterapia domiciliare aveva già riguardato la piccola Caterina, 3 anni, che ha diritto a quattro sedute domiciliari. Alla fine dello scorso anno a casua dell’esaurimento dei fondi, le sedute erano saltate e quest’anno i genitori, residenti a San Rufo, hanno dovuto faticare per riuscire ad avere tre sedute sulle quattro settimanali necessarie. Resta in auge, purtroppo, anche il problema dell’assenza di psicologi nel Distretto sanitario del Vallo di Diano con difficoltà per poter proseguire soprattutto l’iter delle adozioni bloccate da quasi due anni per l’assenza di tali figure. E ancora. Nell’area di Polla-Teggiano si sta richiedendo con forza un altro pediatra per avere un rinforzo a quelli già esistenti. Problematica questa che tocca anche i medici di base.

A Teggiano circa 600 residenti rischiano di restare senza per il pensionamento del medico cittadino. Sempre a Polla dovrebbe essere sostituito a breve il medico di base andato in pensione e a fine di marzo.

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Il Mattino