Pagani, minacce e intimidazioni da numeri stranieri, assessore denuncia

Pagani, minacce e intimidazioni da numeri stranieri, assessore denuncia
PAGANI. Intimidazioni attraverso messaggi e telefonate. A denunciarlo è l'assessore comunale di Pagani, Pietro Sessa, delegato a sport e commercio. Questi messaggi...

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PAGANI. Intimidazioni attraverso messaggi e telefonate. A denunciarlo è l'assessore comunale di Pagani, Pietro Sessa, delegato a sport e commercio. Questi messaggi risalirebbero al 22 giugno scorso, ma solo giorni fa l’esponente della giunta comunale ne ha parlato pubblicamente. Sull'episodio, è stata presentata denuncia alla tenenza dei carabinieri.

Le minacce telefoniche sarebbero state effettuate da numeri diversi. Una telefonata riconducibile persino ad un circuito piratesco con base negli Stati Uniti d’America. Al momento, non è stato possibile individuare il mittente. Tempo prima, a essere rimasta vittima di una truffa era stata la suocera dell'assessore, ora le minacce da un numero di telefono e le intimidazioni da secondo, attraverso un circuito americano, anche se chi parlava lo avrebbe fatto in dialetto napoeltano. A detta dello stesso Sessa. Per il momento, non viene esclusa alcuna pista.

Dallo scherzo di cattivo gusto a qualcosa di più mirato, magari sull'operato politico dell'esponente della giunta del sindaco De Prisco. Dieci giorni prima della telefonata, alcune persone avevano utilizzato il nome dell'assessore per contattare la suocera e chiederle dei soldi per il ritiro di un pacco. Conoscevano i nomi dei figli e pretesero, poi, la cifra di 800 euro per consegnare un prodotto che lo stesso Sessa avrebbe ordinato. Ma ovviamente così non era. La donna aveva creduto a quella richiesta, sborsando poi i soldi prelevai ad un ufficio postale. I truffatori la fecero parlare a telefono con una donna che disse di essere la moglie di Sessa, invitandola a raccogliere la cifra in denaro. Ora una nuova denuncia per fatti e circostanze differenti, che vedono vittima l'esponente della giunta comunale, sulle quali i carabinieri dovranno far luce.  

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Il Mattino