Minacce al sindaco di Battipaglia busta con proiettile: «Non ho paura»

BATTIPAGLIA - Una lettera minatoria insieme con un proiettile sono stati recapitati, questa mattina, al sindaco di Battipaglia, Cecilia Francese. Nella missiva, riferimenti...

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BATTIPAGLIA - Una lettera minatoria insieme con un proiettile sono stati recapitati, questa mattina, al sindaco di Battipaglia, Cecilia Francese. Nella missiva, riferimenti alla famiglia del neo sindaco e all’azione amministrativa dell’ex sindaco di Eboli, nonché compagno di Francese, Gerardo Rosania.


Doveva essere una giornata di festa per la città di Battipaglia. Il neo sindaco, infatti, si apprestava a presentare la sua squadra di lavoro e attendeva la proclamazione dei consiglieri eletti. Invece, la conferenza stampa ha subìto un inspiegabile ritardo di circa un’ora. Al suo arrivo, Francese ha subito voluto fare un annuncio: «Dice che non si deve dire, ma io lo dico: abbiamo avuto un ritardo, perché ho ricevuto una lettera - ha detto il primo cittadino - una lettera con un proiettile dentro, una lettera di minaccia nei miei confronti, ma io non ho paura».

Secondo quanto si è appreso, la busta sarebbe stata spedita da Napoli lo scorso 27 giugno. Indirizzata personalmente al primo cittadino, la lettera avrebbe avuto come mittente un fantomatico circolo culturale “Poldina”. Esattamente come la madre della stessa Francese, la maestra Poldina. Quello alla madre del sindaco, non sarebbe l’unico riferimento alla famiglia. Nello scritto, infatti, vi sarebbero anche riferimenti al padre Giulio e al compagno del sindaco, Gerardo Rosania. Quello all’ex sindaco di Eboli, in particolare, sarebbe il riferimento più importante. L’allusione, infatti, riguarderebbe l’azione amministrativa del primo cittadino ebolitano, in particolar modo per quanto riguarda la lotta all’abusivismo in zona litoranea.


Attaccato al foglio di carta, poi, un piccolo proiettile. Stando a quanto spiegato dal comandante della Compagnia Carabinieri di Battipaglia, il capitano Erich Fasolino, si tratterebbe di un piccolo calibro, forse .22. Proprio questo dettaglio farebbe escludere la pista della criminalità organizzata, che generalmente utilizza altri calibri. I Carabinieri, comunque, hanno provveduto a repertare la lettera e raccogliere le impronte di quanti hanno toccato la missiva. Le indagini, come ha assicurato lo stesso Fasolino, proseguiranno in ogni direzione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino