Minaccia di morte l'ex socio, imprenditore resta agli arresti domiciliari

Minaccia di morte l'ex socio, imprenditore resta agli arresti domiciliari
SARNO. Resta agli arresti domiciliari Luigi Garmiele, l'imprenditore che avrebbe tentato di estorcere più volte soldi ad un suo ex socio, oltre che a minacciarlo di...

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SARNO. Resta agli arresti domiciliari Luigi Garmiele, l'imprenditore che avrebbe tentato di estorcere più volte soldi ad un suo ex socio, oltre che a minacciarlo di morte. A confermare la misura cautelare, già firmata dal gip del tribunale di Nocera Inferiore, è stato il tribunale del Riesame di Salerno. L'indagine contesta al 59enne l'accusa di tentata estorsione aggravata dal porto di una pistola a danno di M.F. , un imprenditore locale. In un periodo di sei mesi, Garmiele avrebbe intimidito e minacciato la vittima più volte, con atteggiamenti molesti e autoritari, sia sul luogo di lavoro, per strada e anche nei confronti di persone legate ad M.F. La stessa vittima, per difendersi, fu costretta ad assumere all’interno della sua azienda la vigilanza armata. Tra lui e Garmiele, vi era un pregresso rapporto societario conclusosi nel dicembre 2016.


A distanza di un anno, il 59enne avrebbe però pretesto con forza una somma in contanti di 2000 euro al mese, pur non avendo alcun ruolo nella nuova azienda, minacciando di bloccare una fornitura di merce diretta a Sarno. La vittima aveva infatti costituito un’altra società, facendo amministratore il figlio, dopo aver investito una grossa somma in denaro. Ai carabinieri, l’imprenditore nel raccontare di quelle intimidazioni, riferì di un’auto danneggiata dai figli dell’indagato e poi di un’esplosione di colpi di pistola verso la sua abitazione, per mano di ignoti. Il 59enne fu invece intercettato attraverso Facebook e da una conversazione al telefono, mentre minacciava M.F. «Stai attento che se corri così puoi farti male e poi dai la colpa a me. Parassita». Fu questo uno dei messaggi acquisiti dalla procura. Garmiele avrebbe intimidito il suo ex socio anche con la pistola, per due volte. Ma l’arma non è stata trovata.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino