Morte sospetta di un 67enne, indagati cinque medici

Morte sospetta di un 67enne, indagati cinque medici
Sono cinque i medici, tra gli ospedali di Roccadaspide ed Eboli, indagati per la morte del 67enne Vito Mastascusa avvenuta dieci giorni fa a Castelcivita. A disporre...

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Sono cinque i medici, tra gli ospedali di Roccadaspide ed Eboli, indagati per la morte del 67enne Vito Mastascusa avvenuta dieci giorni fa a Castelcivita. A disporre l'autopsia è stato il sostituto procuratore Mafalda Cioncada del Tribunale di Salerno che ha nominato due consulenti tecnici per verificare i ruoli e i compiti dei medici che hanno avuto in cura il paziente presso i due ospedali, in cui nei giorni precedenti al decesso si era recato, accertando se le visite ospedaliere siano state correttamente gestiste dal punto di vista diagnostico, terapeutico, profilattico ed assistenziale o se siano ravvisabili condotte di malpratiche cliniche. I consulenti dovranno verificare, in ultima analisi, se il decesso del Mastascusa sia stata una conseguenza delle condotte mediche. Nel registro degli indagati sono stati iscritti i medici Vincenzo Barlotti, Gian Luigi Gatti, Lino Liguori (tutti e tre difesi dall'avvocato Sergio Trani), Antonio Passaro (difeso dall'avvocatessa Annamaria Polito) e Lorenzo Zerrillo (difeso dall'avvocato Orazio Tedesco) che, a loro volta, hanno nominato due periti di parte alla cui presenza è stato eseguito l'esame autoptico presso l'obitorio dell'ospedale di Eboli (tra novanta giorni saranno depositati i risultati degli esami istologici e clinici).


Il decesso di Vito Mastascusa è avvenuto lo scorso 25 settembre: nei giorni precedenti l'uomo aveva accusato un malore e si era recato all'ospedale di Roccadaspide per accertamenti. Dopo gli esami di routine, i medici lo hanno dimesso non reputando necessario il ricovero ospedaliero. Nei giorni successivi l'uomo, febbricitante e dolorante, si è rescato presso l'ospedale di Eboli ma anche qui i medici lo dimisero dopo averlo visitato. Morirà, poi, a casa ed è a quel punto che il medico curante non ha voluto firmare il certificato di morte ritenendo poco chiare le cause del decesso. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino