Morto Domenico De Masi, addio al sociologo dei lavoratori

Lo scorso 15 agosto, casualmente, aveva scoperto di avere una malattia invasiva mentre era in vacanza a Ravello

Domenico De Masi
È morto a Roma il sociologo Domenico De Masi. Aveva 85 anni. Lo scorso 15 agosto, casualmente, aveva scoperto di avere...

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È morto a Roma il sociologo Domenico De Masi. Aveva 85 anni.

Lo scorso 15 agosto, casualmente, aveva scoperto di avere una malattia invasiva mentre era in vacanza a Ravello. I medici del policlinico Gemelli di Roma gli avevano comunicato che gli sarebbe restato poco da vivere. 

Sempre lucido, ha affrontato la fine della sua vita con grande serenità, fanno sapere i suoi amici più cari. 

Cittadino onorario di Ravello di cui è stato assessore alla Cultura nella metà degli anni Novanta durante la terza sindacatura di Salvatore Di Martino, ha contribuito notevolmente ad accrescere l'immagine culturale della città della musica. Padre della Fondazione Ravello di cui è stato il primo presidente, ha sognato e relaizzato la costruzione dell'auditorium Oscar Niemeyer e rilanciato il Ravello Festival regalandogli una cifra interdisciplinare e internazionale. 

Già preside della facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università La Sapienza di Roma, nel 2011 è stato anche nominato Magister di Civiltà Amalfitana durante il Capodanno Bizantino.  

La notizia della morte sconvolge il mondo della cultura e della politica: «Dall'ozio creativo al lavoro agile. Con De Masi ci lascia un fine intellettuale, precursore dei tempi con le sue teorie innovative e difensore dei diritti sociali e civili. Da preside della Facoltà di sociologia della comunicazione de La Sapienza aveva dimostrato di essere sempre dalla parte dei più deboli e dei giovani, il suo chiodo fisso. Le nostre condoglianze alla famiglia e alla comunità di Ravello, comune che aveva apprezzato negli anni il suo attivismo culturale e il suo impegno sociale», scrivono gli europarlamentari M5S in una nota. 

E in un intervento all'assemblea regionale M5S Abruzzo, Giuseppe Conte ricordo commosso «un grande intellettuale, una voce indipendente, un prezioso amico della nostra comunità. Ci eravamo sentiti recentemente sperando che la malattia non fosse da ostacolo alla voglia di confrontarsi ancora». 

«Esprimo il profondo cordoglio mio personale e della comunità dem per la morte di De Masi. Con i suoi studi sulla sociologia del lavoro e il suo approccio fuori dagli schemi ai problemi della società postindustriale ha saputo offrire spunti di dibattito e arricchimento non solo alla politica ma a tutto il Paese. Ai suoi familiari e ai suoi amici vanno le più sentite condoglianze», scrive in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein.

«De Masi era una persona straordinaria con cui confrontarsi, aperta e mai banale. L'ho incontrato durante i miei studi in sociologia, nel magistero della Sapienza, in quei difficili anni Settanta, lui docente e io studente, lui di sinistra e io di destra», ricorda il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso osservando come «il rispetto per le idee diverse» non sia mai mancato. «Spesso ospite dei nostri meeting, per la profondità delle analisi e delle argomentazioni, comunque sempre stimolanti. Ci mancherai, ma hai lasciato molto, in Italia e non solo. Addio professore», conclude Urso. 

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Il Mattino