Festa con il rapper abusiva: multato il «Dolce Vita»

Festa con il rapper abusiva: multato il «Dolce Vita»
Per i carabinieri di Battipaglia la serata che sabato ha visto protagonista il rapper Geolier al Dolce Vita si sarebbe trasformata in una «festa abusiva». Il presunto...

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Per i carabinieri di Battipaglia la serata che sabato ha visto protagonista il rapper Geolier al Dolce Vita si sarebbe trasformata in una «festa abusiva». Il presunto mancato rispetto delle normative anti Covid, per il momento ha invece «fruttato» un’ammenda al titolare della struttura della costa a sud del capoluogo. Sono i risvolti più concreti della polemica lanciata via social dalla giornalista, Selvaggia Lucarelli e poi ripresa anche dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. I militari della compagnia carabinieri di Battipaglia, grazie alla visione dei filmati postati sui social, dopo aver concluso tutti i necessari accertamenti, hanno elevato nei confronti del proprietario di una discoteca del litorale salernitano, una contravvenzione per inosservanza della normativa anti Covid 19. 

Lo scorso fine settimana è stata organizzata una serata con il cantante rap Geolier, con la possibilità di servire bevande ai tavoli con accesso su prenotazione obbligatoria, con l’obbligo di usare i dispositivi di protezione individuale e garantendo il distanziamento sociale, che di fatto – secondo i militari - si è trasformata in una serata danzante, come dimostrato dalle immagini. Dell’attività di polizia giudiziaria è stata informata la prefettura di Salerno per le valutazioni del caso. La somma dell’ammenda è davvero poca cosa: appena 280 euro ma ciò che al momento spaventa sono le eventuali sanzioni accessorie che il prefetto di Salerno, Francesco Russo, potrebbe valutare e successivamente comminare. Sull’argomento, da parte della proprietà del locale, è calato il silenzio. Ci si difenderà nelle sedi opportune e attraverso professionisti adeguati. Non si esclude, almeno per il momento, che la proprietà del Dolce Vita decida di fare ricorso non tanto per l’ammenda in sé quanto per dare modo agli avvocati della famiglia Mirra di far arrivare al prefetto delle memorie difensive che possano scongiurare la comminazione di sanzioni accessorie che, nel caso specifico, possono prevedere la chiusura del locale da un minimo di 5 a un massimo di 30 giorni. Nei prossimi giorni la questione sarà affrontata nelle sedi dedicate e sarà chiarito, si spera una volta per tutte, quali siano le effettive proporzioni di un episodio che ha fatto davvero molto rumore. La vicenda è stata lanciata nella giornata di domenica da Selvaggia Lucarelli che postando immagini della serata ricevute da alcuni follower scriveva: «Ho ricevuto decine di video da tutta Italia di locali che diventano discoteche mentre il governo fa finta di discutere se riaprirle ma col green pass. Questo era il Dolcevita ieri sera a Salerno, la città di De Luca. Come da locandina – prosegue - doveva essere un concerto a capienza limitata. Tutto questo è un insulto a chi organizza concerti tra mille limitazioni, a chi ha la discoteca con i sigilli da 18 mesi. Detesto dover fare retorica, ma davvero, non può essere sempre il paese che premia i furbi». 

Armando Mirra, patron del Dolce Vita, si era difeso: «Quelle immagini riprendono il momento dell’entrata in scena dell’artista – spiega - Tutti ci siamo adoperati per recuperare una condizione di sicurezza ma non possiamo legare le persone ai tavoli. Mi chiedo: non sono forse le stesse scene che si vedono in posti come gli uffici pubblici o i centri vaccinali?». Infine, sulla questione, è intervenuto il presidente De Luca ammonendo: «Mi hanno mandato un video di una discoteca che è sul litorale salernitano dove si vedono centinaia di ragazzi senza mascherine, uno sull’altro. Questa realtà è una realtà diffusa in tutta Italia, altro che apriamo le discoteche. Abbiamo un aumento dei positivi, è vero che sono asintomatici in larga misura ma se continua questa tendenza, prima o poi avremo anche gli ospedali occupati. Dobbiamo essere responsabili».

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Il Mattino