Negozi, il grande deserto a pranzo e nel by night «Dov’è la città turistica?»

Negozi, il grande deserto a pranzo e nel by night «Dov’è la città turistica?»
«Bella, ma i negozi sono sempre chiusi. Un peccato». È una delle recensioni relative alla nostra città che compaiono sui principali motori di ricerca,...

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«Bella, ma i negozi sono sempre chiusi. Un peccato». È una delle recensioni relative alla nostra città che compaiono sui principali motori di ricerca, dove, digitando Salerno, si parla di “la perla della Campania”, dal lungomare bellissimo, dalla notte da bere tutta d’un sorso e dal centro storico pieno di magia e suggestioni. E non è un “chiuso per ferie”, che negli anni, per la maggior parte degli esercizi del centro, si limita a pochi giorni a cavallo di ferragosto. A stare stretta ai turisti, in particolare agli stranieri (allo stato, a quei pochi che in tempo di Covid hanno deciso di soggiornarvi) è la scelta di molti commercianti di abbassare le serrande la domenica e di godersi una pausa pranzo troppo lunga. «Chiudere alle 13.30 e riaprire alle 17 mi sembra eccessivo - racconta Clara dalla Francia - Capisco che faccia caldo, ma alle volte si ha difficoltà anche a reperire un panino e un caffè, in particolare nel centro storico». Lo sa bene Enzo Savani, patròn dell’Osteria dei Mercanti, che da giorni, attraverso il suo profilo Facebook, sta portando avanti una campagna per sensibilizzare i colleghi ad orari più flessibili, più estivi e, soprattutto, più vicini alle esigenze dei visitatori. «Un caffè di domenica? Impossibile anche per noi ristoratori che abbiamo scelto di restare aperti - sottolinea - La città, negli ultimi anni, è cambiata e sta a noi evolverci di conseguenza. Ricevo spesso lamentele di persone che vengono da fuori regione e si chiedono perché non è possibile fare shopping con il fresco. Non so dare loro torto: quando viaggio anch’io sono abituato a mettere il naso fuori di casa intorno alle 20, magari dopo essermi goduto una giornata di mare». 

L’IDEA

La proposta di Savani è quella di arrivare ad una apertura nelle fasce orarie 10-15 e 18.30-23. «Questo è l’anno orribile del commercio, causa emergenza sanitaria, ma dal prossimo bisogna organizzarsi e cercare di fare rete». Raffaele Zurlo del bar-ristorante Cuba Libre di piazza Matteotti, conferma: «I turisti sono perplessi. Non capiscono perché quasi nessun negozio faccia orario continuato e perché la domenica siano in pochissimi ad aprire. Dal canto nostro ci siamo attrezzati per cercare di intercettare la domanda: apriamo al mattino più tardi ma chiudiamo dopo l’una di notte. Dobbiamo rassegnarci: il visitatore di questa estate è un po’ come quello di Luci d’artista. Non essendoci gli stranieri che hanno una maggiore propensione alla spesa, bisogna adeguarsi».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino