Nel Cratere 200 famiglie diventano sentinelle dei terremoti
di Margherita Siani
200 famiglie tra Castelnuovo di Conza, Colliano, San Gregorio Magno, Palomonte, Romagnano al Monte ospiteranno dei dispositivi sismici per monitorare i terremoti. L'area...
200 famiglie tra Castelnuovo di Conza, Colliano, San Gregorio Magno, Palomonte, Romagnano al Monte ospiteranno dei dispositivi sismici per monitorare i terremoti. L'area del Cratere ospiterà questa sperimentazione che stanno realizzando l'Università di Genova, con la Rete Sismica dell'Italia Nord-occidentale, l'Università Federico II di Napoli e GFZ di Potsdam Germania.
La ricerca ed il monitoraggio che effettueranno, puntano a rilevare nell'arco di un anno non solo le scosse sulla dorsale che 40 anni fa tanti danni fece, ma anche il numero di terremoti, la loro intensità, i tempi tra i vari fenomeni. Il progetto di ricerca riguarda anche l'area avellinese e darà una mappatura fondamentale a costruire uno studio in questo campo per prevenire nuovi fenomeni. «Abbiamo interessato cittadini, famiglie, amministratori - spiega Angelo Strollo, uno dei ricercatori che si sta occupando della ricerca - Sono stati tutti molto collaborativi e partecipi, entusiasti. È un problema che resta molto vivo nella mente delle persone. Stiamo installando stazioni sismiche temporanee ma anche una fibra ottica tra Palomonte e Colliano». Un lavoro capillare che va ad insistere su quella faglia che per molti chilomentri si aprì 40 anni fa, con tutti i danni che ne seguirono. E le famiglie diventano così autentiche sentinelle dei terremoti.