Neonata lanciata dalla finestra, nuovi rilievi a casa degli indagati

Neonata lanciata dalla finestra, nuovi rilievi a casa degli indagati
Sono arrivati sul luogo del delitto ieri mattina alle 10, ma ci torneranno anche oggi, per completare diverse operazioni. In quella casa di via Roma, all’interno di un parco...

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Sono arrivati sul luogo del delitto ieri mattina alle 10, ma ci torneranno anche oggi, per completare diverse operazioni. In quella casa di via Roma, all’interno di un parco residenziale di Roccapiemonte, i carabinieri del Ris hanno lavorato per tutta la giornata. Sullo sfondo c’è l’inchiesta condotta dal pm Roberto Lenza, sull’omicidio della piccola Maria, il cui corpo senza vita è stato trovato lo scorso 2 settembre, in una siepe interna al parco, intorno alle 18 del pomeriggio.


I militari del reparto informazioni scientifiche dei carabinieri hanno effettuato un sopralluogo di tutta la casa, su due piani, dove vivono Margherita Galasso e Massimo Tufano. La donna, 41 anni, è in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Secondo il gip, sarebbe stata lei - a giudicare dagli elementi ad oggi raccolti - a lanciare la figlia dalla finestra del secondo piano di casa. L’uomo, invece, marito della donna, è a piede libero. Per lui, il giudice non ha ravvisato gravi indizi di colpevolezza che provino una sua responsabilità, anche in concorso, nel delitto. L’abitazione è stata ispezionata in ogni suo angolo, con rilievi scientifici e analisi tecniche effettuate sia all’interno che all’esterno. Una serie di accertamenti irripetibili, così come la raccolta di immagini, con un termo scanner, impronte, oggetti e tracce biologiche. Sul posto c’erano anche gli avvocati difensori dei due indagati: per Margherita Galasso, i legali Giovanna Ventre e Stefano Della Corte. Per Massimo Tufano, gli avvocati Michele Tedesco e Antonio Lauro.


Tutto il materiale raccolto dai carabinieri sarà poi analizzato in laboratorio, infine i risultati inviati al pm Lenza, che coordina l’attività investigativa. Nello specifico, il pm aveva delegato i Ris ad esaminare non solo la casa, ma qualsiasi altro luogo di pertinenza riconducibile ai due indagati, per la ricerca e il repertamento di tracce di reato, di indumenti intrisi di sangue della coppia, oltre che ad analizzare due veicoli, sotto sequestro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino