Sono arrivati sul luogo del delitto ieri mattina alle 10, ma ci torneranno anche oggi, per completare diverse operazioni. In quella casa di via Roma, all’interno di un parco...
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I militari del reparto informazioni scientifiche dei carabinieri hanno effettuato un sopralluogo di tutta la casa, su due piani, dove vivono Margherita Galasso e Massimo Tufano. La donna, 41 anni, è in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Secondo il gip, sarebbe stata lei - a giudicare dagli elementi ad oggi raccolti - a lanciare la figlia dalla finestra del secondo piano di casa. L’uomo, invece, marito della donna, è a piede libero. Per lui, il giudice non ha ravvisato gravi indizi di colpevolezza che provino una sua responsabilità, anche in concorso, nel delitto. L’abitazione è stata ispezionata in ogni suo angolo, con rilievi scientifici e analisi tecniche effettuate sia all’interno che all’esterno. Una serie di accertamenti irripetibili, così come la raccolta di immagini, con un termo scanner, impronte, oggetti e tracce biologiche. Sul posto c’erano anche gli avvocati difensori dei due indagati: per Margherita Galasso, i legali Giovanna Ventre e Stefano Della Corte. Per Massimo Tufano, gli avvocati Michele Tedesco e Antonio Lauro.
Tutto il materiale raccolto dai carabinieri sarà poi analizzato in laboratorio, infine i risultati inviati al pm Lenza, che coordina l’attività investigativa. Nello specifico, il pm aveva delegato i Ris ad esaminare non solo la casa, ma qualsiasi altro luogo di pertinenza riconducibile ai due indagati, per la ricerca e il repertamento di tracce di reato, di indumenti intrisi di sangue della coppia, oltre che ad analizzare due veicoli, sotto sequestro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino