Chissà cosa ne avrebbe pensato Luca Cupiello, che del presepe e delle tradizioni natalizie ne aveva fatto uno dei motivo per cacciare di casa il figlio Nennillo. Di fatto,...
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Questa sarebbe stata la scelta del Dirigente scolastico della scuola elementare dell’Istituto comprensivo Gatto di Battipaglia. I genitori, con sgomento, da qualche giorno segnalano l’increscioso episodio: «Non amo fare polemiche, ma questo paese sta andando a rotoli: privare un’intera scuola elementare della gioia del Natale - spiega uno dei genitori - non fare la recita natalizia per chissà quale motivo, è lo specchio di un paese che va a rotoli».
Una decisione che, secondo alcuni, sarebbe nata dall’esigenza di rispettare anche i bambini con diverso credo religioso. Secondo altri, invece, si tratterebbe di una cattiva organizzazione delle attività extracurriculari. Dall’istituto, poi, alcune insegnanti hanno preso le difese del dirigente scolastico: «Per legge, nessuna attività può essere fatta a scuola che non sia programmata tanto meno attività che prevedano la presenza di esperti esterni - spiegano dal Consiglio d’istituto - Il problema è tutto qui. Nessuna motivazione politica, né di altro tipo. Il nostro istituto funziona bene come sempre. La scuola ha le sue regole e vanno rispettate».
Ciononostante, come spesso accade negli ultimi tempi, la polemica si è andata a concentrare intorno alla presenza di stranieri in Italia. E fra chi propugna la laicità dello Stato e chi snocciola i numeri della presunta invasione, restano i bambini che vorrebbero solamente vivere il Natale con allegria. E, per loro, anche se non «T’ piac’ o’ presep’», in fondo, sempre Natale resta. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino