Niente recita di Natale a scuola: è polemica in provincia di Salerno

Niente recita di Natale a scuola: è polemica in provincia di Salerno
Chissà cosa ne avrebbe pensato Luca Cupiello, che del presepe e delle tradizioni natalizie ne aveva fatto uno dei motivo per cacciare di casa il figlio Nennillo. Di fatto,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Chissà cosa ne avrebbe pensato Luca Cupiello, che del presepe e delle tradizioni natalizie ne aveva fatto uno dei motivo per cacciare di casa il figlio Nennillo. Di fatto, però, quest’anno i bambini di una scuola elementare della provincia di Salerno non metteressano in scena né il presepe, né la recita e tantomeno un canto natalizio.


Questa sarebbe stata la scelta del Dirigente scolastico della scuola elementare dell’Istituto comprensivo Gatto di Battipaglia. I genitori, con sgomento, da qualche giorno segnalano l’increscioso episodio: «Non amo fare polemiche, ma questo paese sta andando a rotoli: privare un’intera scuola elementare della gioia del Natale - spiega uno dei genitori - non fare la recita natalizia per chissà quale motivo, è lo specchio di un paese che va a rotoli».

Una decisione che, secondo alcuni, sarebbe nata dall’esigenza di rispettare anche i bambini con diverso credo religioso. Secondo altri, invece, si tratterebbe di una cattiva organizzazione delle attività extracurriculari. Dall’istituto, poi, alcune insegnanti hanno preso le difese del dirigente scolastico: «Per legge, nessuna attività può essere fatta a scuola che non sia programmata tanto meno attività che prevedano la presenza di esperti esterni - spiegano dal Consiglio d’istituto - Il problema è tutto qui. Nessuna motivazione politica, né di altro tipo. Il nostro istituto funziona bene come sempre. La scuola ha le sue regole e vanno rispettate».

Ciononostante, come spesso accade negli ultimi tempi, la polemica si è andata a concentrare intorno alla presenza di stranieri in Italia. E fra chi propugna la laicità dello Stato e chi snocciola i numeri della presunta invasione, restano i bambini che vorrebbero solamente vivere il Natale con allegria. E, per loro, anche se non «T’ piac’ o’ presep’», in fondo, sempre Natale resta. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino