Aveva ricevuto una cartella esattoriale da 45mila euro per il mancato pagamento delle tasse, la commissione tributaria provinciale le ha dato ragione perché la donna non...
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«Abbiamo sostenuto la non colpevolezza della contribuente società, - spiega il legale della donna, Giuseppe Rubino - evidenziando come i mancati o tardivi pagamenti fossero imputabili a una carenza di liquidità, provocata dal ritardo nell’incasso di crediti iscritti in bilancio e relativi a commesse realizzate per conto di enti pubblici e nei confronti di privati divenuti poi inesigibili. Il motivo del ricorso ha convinto il collegio di primo grado che ha annullato oltre 45mila euro di sanzioni, pur compensando le spese del giudizio, perché non è punibile chi ha commesso il fatto per forza maggiore». Questo fatto ha legittimato la richiesta di accoglimento del ricorso e, quindi, l’annullamento delle sanzioni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino