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Poteva vedere i figli solo con gli assistenti sociali, in ragione di un'accusa di stalking aggravato ed un processo durato oltre quattro anni, che si è concluso giorni fa con un'assoluzione piena. Perchè il fatto non sussiste. Questa la decisione del tribunale, a fronte di una richiesta di pena di 3 anni e 8 mesi avanzata, invece, dalla procura.
L'uomo, un imbianchino di Pagani, era difeso dall'avvocato del foro di Nocera Inferiore, Giuseppe Fedele. Non hanno retto le accuse durante il dibattimento, grazie a testimonianze portate dalla difesa e ad elementi che non hanno fornito, tuttavia, il giusto riscontro alle ipotesi dell'accusa. Dal 2019 al 2020, per circa un anno, l'uomo fu denunciato per aver tormentato la ex moglie, la quale sarebbe stata costretta a stravolgere le proprie abitudini di vita e a temere per la propria incolumità. La lista di quanto l'imputato avrebbe commesso era lunga e notevole: minacce e invio di messaggi quotidiani, telefonate ad ogni ora del giorno e della notte, appostamenti nei pressi di casa e aggressioni fisiche, che la donna avrebbe subito in qualche occasione.
Nel 2019, ad esempio, quando la vittima sarebbe stata schiaffeggiata davanti ai figli. O di quando l'uomo le lanciò contro una tazza di caffè bollente, colpendola alla schiena. Tra gli episodi - i fatti sono stati ricostruiti tra l'Agro nocerino e Poggiomarino - anche una rincorsa in auto, tra insulti e minacce.
Tutti fatti che avevano determinato l'intervento dei servizi sociali. L'imputato poteva vedere i figli, dunque, solo con la presenza dei primi. Per il primo era già arrivata, in precedenza, un'assoluzione dall'accusa di violazione degli obblighi di assistenza familiare. La difesa, nell'ultimo procedimento, aveva analizzato tutte le dichiarazioni raccolte in sede d'indagine, sostenendo che non erano stati mai commessi atti di violenza da parte dell'imputato - "mandato fuori casa dalla moglie" - il quale più volte, invece, aveva rivendicato il suo diritto a essere padre. Ora la nuova assoluzione per stalking, dopo anni di dibattimento. Da attendere le motivazioni del tribunale di Torre Annunziata per comprendere il ragionamento dei giudici.
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