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Massimo Cariello ha rassegnato le dimissioni, staccando definitivamente la spina al consiglio comunale. Le ha consegnate nelle mani della segretaria comunale, Angela Del Baglivo, il suo legale, Costantino Cardiello, nella tarda mattinata di ieri. Un fulmine al ciel sereno, una mossa del tutto inaspettata che ha risconvolto il precario equilibrio di una maggioranza impreparata e da settimane sul filo del rasoio tra spaccature interne ed alleanze di fortuna. «Per motivi personali – scrive Cariello nella lettera di dimissioni – non sono più nelle condizioni di espletare il mio mandato politico né l’incarico amministrativo». Il primo cittadino dal nove ottobre scorso si trova agli arresti domiciliari, un provvedimento di misura cautelare a firma del gip Alfonso Scermino su richiesta dal pm Francesco Rotondo, a seguito di una inchiesta che lo vede accusato, tra gli altri, del reato di corruzione. Solo una decina di giorni fa, i giudici del Tribunale del riesame di Salerno avevano respinto la richiesta di revoca della misura cautelare, spazzando via la speranza di Cariello di riprendersi la sua libertà e quella dei suoi più affezionati sostenitori, in consiglio comunale ed in città. Crolla un castello di sabbia fatto di poco o forse proprio di niente che però piaceva e aveva creato l’80% consensi. Rimane solo Luca Sgroia, il sindaco facente funzione, con un pugno di mosche in mano. Per settimane, da quel nove ottobre, il giorno dell’arresto, la città ha avuto lui come punto di riferimento e lui ci ha provato, cercando di venire a capo della grave situazione sanitaria che la città sta vivendo con quasi quattrocento contagi. Nessuno se lo aspettava o almeno questo è quello che si dicono tra di loro nei corridoi di Palazzo di Città e per le viuzze della città. Cariello è così: sorprende e sconvolge. I consiglieri neo eletti rimangono di sasso, con la voglia di continuare il gioco mai cominciato della politica, ma senza il Supersantos che lui , Cariello, s’è portato con se’. Durante l’ultima riunione di maggioranza hanno discusso molto sul da farsi: restiamo, aspettiamo, programmiamo, vediamo che succede, poi valutiamo.
Il Mattino