Novant’anni fa, nell’estate del 1928, le ricerche archeologiche, effettuate nel Cilento, portavano alla...
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Ma il disinteresse, di chi ricopre cariche istituzionali, ancora una volta ebbe la meglio. E così ritornarono nel dimenticatoio quei resti che erano riemersi dal passato. Il tutto, nonostante l’interesse particolare espresso, per quest’area, da tanti studiosi. A cominciare dal prof. Elio De Magistris, docente presso l’Università degli Studi Salerno, che sostenne, in una sua pubblicazione,l’esistenza del luogo sacro (Locus Palinuri) riportato nell’Eneide, proprio nella zona oggetto di indagine archeologica. E durante questi anni, tra le iniziative intraprese, per non far cadere l’attenzione sulle rovine del sito archeologico di Palinuro, quella avviatadall’assessore alla cultura del comune di Centola, Giuseppe Natale, merita certamente di essere ricordata. Volle realizzare un calendario con le immagini dell’area stessa, nel 2008, portando la sua storia all’attenzione e all’ammirazione del pubblico nazionale e non solo. Una lezione di sensibilità culturale, quella voluta dal Dott. Natale che svolgeva la professione di medico nella stessa cittadina di Palinuro, affinché non venisse giù il sipario su questo luogo e incoraggiava le istituzioni a dare rilievo e dignità a questa scoperta. Perché, come ripeteva spesso, senza la conoscenza del passato, unitamente alla valorizzazione e preservazione dell’immenso patrimonio culturale e archeologico che ci deriva da esso, non troveremo posto nel futuro.
Un luogo magico Palinuro, dove il tempo sembra essersi fermato. E il mito, del biondo nocchiero di Enea, lonarra il vento. Mentre le onde, che si infrangono sugli scogli, rendono reale, come in un film, la sua vicendaraccontata nell’Eneide. Un posto dove Giuseppe Ungaretti rimase colpito dalla magia che vi si sprigionava e, vedendo un forte fremito del mare prodotto da un branco d’anatre marzaiole che d’improvviso si levarono in volo all’imbrunire, scrisse: “Così fuggì quel Dio Sonno sceso a tradire Palinuro mandandolo in malora col timone spezzato. E le onde, ora repentinamente infuriate, le muove forse il nuoto disperato del fedele nocchiero di Enea?” Ma Palinuro è anche una località dove un sito archeologico, che riemerge dal passato con tutte le sue ricchezze e testimonianze, viene abbandonato al suo destino. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino