Biblioteca, Polo della Carità e Centro antiviolenza: tutti i progetti su beni confiscati alla criminalità

Ci sarebbe possibilità anche per una quinta opera, un asilo nel quartiere Taverna

Biblioteca, Polo della Carità e Centro antiviolenza: tutti i progetti su beni confiscati alla criminalità
Quattro progetti sono stati finanziati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per riconsegnare alla società i beni confiscati alla...

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Quattro progetti sono stati finanziati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per riconsegnare alla società i beni confiscati alla criminalità organizzata. Tra questi, la nuova Biblioteca comunale, che sorgerà in un immobile di via Gramsci, il celebre Polo della Carità, che vedrà la luce al posto dell’ex materassificio di via Catania, un centro di accoglienza per donne maltrattate in via Moncharmont e un centro antiviolenza in via Emilia.

La prima opera, forse, è una delle più attese per via della mancanza di spazi culturali in città. Per questo, già da tempo, si cercava uno spazio in cui trasferire i fondi librari del Comune. Alla fine, i locali da oltre cento metri quadrati sottratti alle organizzazioni criminali sono sembrati la soluzione migliore per offrire nuovamente ai battipagliesi la possibilità di prendere in prestito dei libri.

Non meno importante è il progetto del Polo della Carità nell’ex Materassificio di via Catania. Il bene, già affidato ai parroci battipagliesi, attendeva da tempo le somme necessarie al progetto. Circa 3,8 milioni di euro, che serviranno per realizzare due strutture di prima e di seconda accoglienza, con una mensa dei poveri, un dormitorio per le prime necessità e degli alloggi per l’housing temporaneo. Infine, il progetto per dare assistenza alle donne vittime di violenza: sia per quanto riguarda il centro di via Emilia, votato a dare risposte immediate a chi si sente in pericolo, sia per ciò che concerne l’offerta del centro di via Moncharmont, pensato per le donne che, purtroppo, sono ormai già entrate nel vortice della violenza.

Ci sarebbe possibilità anche per una quinta opera, un asilo nel quartiere Taverna che completerebbe l’offerta scolastica dell’area. Per il momento, il progetto è stato solo dichiarato ammissibile, ma non è entrato in posizione utile per i finanziamenti. La speranza è che i fondi possano essere rimpinguati e che, quindi, alla fine arrivi il finanziamento.

 

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Il Mattino