NOCERA INFERIORE - «A sparare all’avvocato Barbarulo fu Francesco Sorrentino, ma siccome era preoccupato, gli dissi di accusare me, perché a me la N.C.O....
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«Signor Presidente – ha esordito Mariniello - io non sono stato mai interrogato su questo fatto, però adesso voglio chiarire sull’omicidio Barbarulo, perché quel giorno ero sul posto. Sono 40 anni che voglio farlo. Ammetto la mia colpa ma in parte, perché non l’ho ammazzato io. È inutile fare un processo se ammetto la colpa, voglio solo spiegare il fatto come è andato. Quel giorno stavo in macchina con Prisco Mario e Francesco “Franchino” Sorrentino. Passando per Nocera, ma non era un appuntamento era solo un passaggio per via Barbarulo, ho visto il portone aperto. Ho detto a Prisco di fermarsi vicino al portone dell’avvocato Barbarulo». E qui è andato nei dettagli. Ha descritto sua sorella «seminuda» e in «stato ipnotico» in un contesto di intimità con l’avvocato. Il quale «appena mi ha visto è venuto contro di me per scusarsi e io gli ho dato uno schiaffo. Poi è scappato fuori. Mentre io ho rivestito mia sorella e l’ho accompagnata fuori». A quel punto «ho visto l’avvocato a terra - ha dichiarato Mariniello - perché Sorrentino ha sparato all’avvocato. Questo è tutto». Poi, cambiando discoso, ha affermato che «Sorrentino era preoccupato per l’organizzazione della N.C.O. e gli ho detto: “Senti accusa me, tanto a me non mi fanno niente, la N.C.O. di allora”». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino