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Potrebbe essere Massimiliano il primo a parlare con il pubblico ministero, seguendo a ruota il fratello minore 15enne A. Trascorso qualche giorno dall'arresto dei tre indagati per la morte del panettiere 43enne Ciro Palmieri, che restano tutti in carcere e con l'autopsia prevista oggi, comincia a delinearsi il quadro giudiziario che vede imputati Monica Milite e due dei suoi quattro figli per omicidio aggravato dalla crudeltà e occultamento di cadavere.
Innanzi tutto le posizioni degli indagati cominciano a presentare, dal punto di vista difensivo, incompatibilità tra loro. Non è escluso - sebbene il legale di fiducia incaricato dagli indagati, l'avvocato Damiano Cantalupo, resti trincerato dietro un silenzio di ferro - che la madre o i due figli debbano cambiare avvocato per permettere di salvare il salvabile, atteso che le precise responsabilità dovranno essere appurate nel corso del procedimento giudiziario. Ciò potrà emergere, eventualmente, con maggiore chiarezza nei prossimi giorni quando i colloqui con gli indagati saranno terminati e tutti gli elementi attualmente disponibili saranno stati inseriti in un quadro d'insieme che permetta di stringere su quella che sarà la linea difensiva dei tre.
Ciò che, in queste ore, sembra prendere sempre più quota è che si sia trattato di un omicidio volontario caratterizzato dal dolo d'impeto, una fattispecie che prevede la reazione, dei soggetti attivi nel reato, rispetto a un impulso improvviso che, in qualche modo, potrebbe rappresentare un'attenuante.
Nella giornata di oggi, il medico legale Gianluca Casaburi effettuerà l'autopsia sui resti del panettiere 43enne. Si tratta di un atto dovuto e non di un'esame utile a stabilire quali siano le cause della morte, come invece spesso accade. In seguito, la difesa potrebbe cominciare a giocare le proprie carte chiedendo che il pubblico ministero ascolti un'altra delle tre persone coinvolte. Quella più probabile è senza dubbio Massimiliano visto che il fratello minore ha già parlato nel corso dell'udienza di convalida del fermo. Il secondogenito potrebbe precedere la madre che, almeno in questo momento, sembra essere quella con un ipotetico carico di responsabilità più pesante visto che, stando a quanto si vede nelle immagini delle telecamere, sarebbe stata la prima ad avviare - seppur in risposta a un gesto sprezzante del marito che le gettò del liquido in faccia - il fatto di sangue che ha visto morire il capofamiglia che tutti, dopo l'arresto, hanno definito violento.
Intanto il lavoro dei militari prosegue incessante anche in queste ore: sequestrato anche lo smartphone di Ciro Palmieri. Il telefono è stato preso dai carabinieri dopo la denuncia di scomparsa presentata dalla moglie Monica Milite all'indomani della scomparsa che poi si è rivelata essere un brutale omicidio. Gli investigatori dovranno controllare le chat e i messaggi che sarebbero presenti nello smartphone per ricostruire gli ultimi giorni di vita di Palmieri e acquisire eventuali particolari riguardanti i rapporti tra Palmieri la moglie ed i figli che erano burrascosi. Analogamente si agirà per tutte le immagini e i video catturati dall'impianto di video-sorveglianza che potrebbero fornire elementi utili a ricostruire nella maniera più accurata possibile il contesto in cui il fatto criminale è maturato e poi avvenuto.
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