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Al via il processo per l’omicidio di Marzia Capezzuti tra le telecamere della Rai. L’udienza di ieri, davanti ai giudici della Corte di assise di Salerno dove è iniziato il dibattimento a carico dei coniugi Mariabarbara Vacchiano e Damiano Noschese, è stata ripresa dalle telecamere di «Un giorno in pretura» e «Storie Italiane» (trasmissione, quest’ultima, che era in diretta).
Nella prima udienza è stata riproposta dai difensori dei due imputati, gli avvocati Luigi Capaldo e Giuseppe Russo, l’eccezione sulla costituzione di parte civile di tre associazioni contro la violenza sulle donne (Spazio Donna, al Posto suo e Polis) e del Comune di Pontecagnano Faiano «per difetto di specificità o collegamento con il territorio in cui è avvenuto il fatto», rifacendosi anche a pronunce della Cassazione trattandosi – a loro parere – di «enti esponenziali senza presupposti specifici».
All’eccezione delle difese, si è opposto il pm con un distinguo:l’accoglimento, come parti civili, delle tre associazioni e l’esclusione invece del Comune. I legali della famiglia, gli avvocati Nicodemo Gentile e Carmela Landi, hanno ricordato ai giudici che i proprio assistiti si erano opposti a qualsiasi costituzione di parte civile.
Stilato anche il calendario di udienze: i difensori dei due imputati hanno chiesto di vietare durante il processo riprese personali della Vacchiano e di Noschese accusati di omicidio volontario, occultamento di cadavere, maltrattamenti fino ad arrivare alle sevizie, sequestro di persona ed indebito utilizzo del Bancoposta della ragazza morta a soli 29 anni.
Il corpo senza vita di Marzia Capezzuti fu ritrovato, in avanzato stato di decomposizione, il 25 ottobre 2022 in un casolare abbandonato a Montecorvino Pugliano a poca distanza dal Pontecagnano Faiano dove aveva vissuto nella casa Vacchiano-Noschese fino al 7 marzo 2022 quando di sera, secondo la ricostruzione dell'accusa, la ragazza lasciò per sempre quella casa.
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