Condannato all’ergastolo il romeno che uccise di botte Natalino Migliaro. Il nuovo processo d’appello ha confermato la sentenza di primo grado a carico di Ionut Alexa...
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Il nuovo verdetto d’appello ha così condannato l’imputato all’ergastolo come era stato in primo grado (la corte che ha emesso la sentenza di ieri, accogliendo la richiesta del Pg Taddeo del carcere a vita, era presieduta dal giudice Palumbo, a latere Brancaccio). Alla lettura del dispositivo erano presenti i familiari del 34enne ucciso che, rappresentati dall’avvocatessa Maria Gabriella Gallevi, erano parte civile. Ad incastrare il romeno (difeso dall’avvocato Marco Bruttapasta) accusato di omicidio, c’era il Dna compatibile con quello ritrovato sul luogo dell’aggressione avvenuta la sera del 4 ottobre 2014 in via Idrovora tra l’Aversana e località lido Lago a Battipaglia. La vittima e la sua fidanzata, infatti, si erano appartati quando vennero assaliti da due uomini incappucciati: un’aggressione feroce (che dopo due mesi, tra ospedale e centro di riabilitazione, portò alla morte la vittima) dovuta probabilmente a una rapina finita male o per essere stati scambiati per una cliente ed una prostituta che si erano intrattenuti in una zona di competenza di altri protettori in lotta per la spartizione del lucroso «affaire» della prostituzione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino