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Un problema tecnico ha impedito l’ascolto in aula delle intercettazioni ambientali raccolte dalla Procura di Nocera Inferiore, che fanno parte del materiale probatorio a carico di Giuseppe Passariello e Immacolata Monti, la coppia residente a Sant’Egidio del Monte Albino, accusata in concorso di omicidio volontario e maltrattamenti nei riguardi della figlia piccola Jolanda, la bimba di soli 8 mesi deceduta nel giugno del 2019. Le conversazioni verranno vagliate in camera di consiglio dai giudici per superare l’impasse, con la prossima udienza rinviata al 18 marzo per il previsto esame degli imputati.
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Il dibattimento in Corte d’Assise prosegue dopo il rigetto della richiesta di ricusazione da parte di Passariello a firma della Corte di Cassazione. Padre e madre rispondono della morte della piccola, le cui cause sono ritenute riconducibili a lesioni attribuite allo stesso Passariello e alla madre Immacolata Monti.
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Le conversazioni registrate tra i due, in quel lasso temporale, sono diventate elemento chiave per la ricostruzione della vicenda. Insieme agli esiti dell’esame autoptico svolto su disposizione del pubblico ministero. L’episodio risale all’estate 2019, più di un anno e mezzo fa, con il decesso della piccola e la prima fase di ricostruzione sul posto, fino all’arresto dei due coniugi a distanza di alcuni giorni, con la grave accusa di omicidio in concorso. I due imputati potranno essere interrogati, sottoponendosi ad esame, nel corso della prossima udienza fissata al diciotto marzo, per raccontare cosa accadde quella notte, quando scoprirono che la loro figlia non respirava più.
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