Operazione anti 'Ndrangheta: arrestati due calabresi residenti a Sala Consilina

Operazione anti 'Ndrangheta: arrestati due calabresi residenti a Sala Consilina
Nella maxi operazione della Dda di Catanzaro contro la ‘ndrangheta in provincia di Cosenza che ha portato all’esecuzione di 202 misure cautelari ci sono anche due...

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Nella maxi operazione della Dda di Catanzaro contro la ‘ndrangheta in provincia di Cosenza che ha portato all’esecuzione di 202 misure cautelari ci sono anche due calabresi domiciliati a Sala Consilina. Per entrambi è stata notificata la misura cautelare, in carcere in quanto appartenenti – secondo l’accusa – dei clan della criminalità organizza cosentini. Entrambi pur se calabresi hanno il domicilio nel comprensorio valdianese.

Nella maxi operazione contro la 'Nrangheta portata avanti dal procuratore Gratteri risultano essere indagati anche il sindaco di Rende e presidente di Anci Calabria, Marcello Manna, l’assessore ai Lavori pubblici di Rende, Pino Munno e il responsabile della manutenzione e del decoro urbano di Cosenza Francesco De Cicco. Nell’inchiesta sono coinvolti anche noti professionisti cosentini. Le diverse ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite oltre che a Sala Consilina e Napolo anche, e soprattutto, a Cosenza, Rende, Acri, Castrolibero, Celico, Cellara, Luzzi, Marano Principato, Mendicino, Montalto Uffugo, Rogliano, San Benedetto Ullano, San Marco Argentano, San Pietro in Guarano, Spezzano Albanese, Spezzano Sila, Villapiana, Agrigento, Milano, Novara, Parma, Torino, Bellusco, Cavaion Veronese.

Pesanti i reati contestati: associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalle modalità e finalità mafiose, associazione a delinquere finalizzata a commettere delitti inerenti all’organizzazione illecita dell’attività di giochi – anche d’azzardo – e di scommesse, delitti di riciclaggio, auto riciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e valori, nonché in ordine ad altri numerosi delitti, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose.

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Il Mattino