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Una procedura fallimentare non può bloccare l'esproprio di aree per interventi di interesse pubblico come la realizzazione del nuovo ospedale Ruggi d'Aragona. Il Consiglio di Stato, quindi, non sospende l'acquisizione - da parte del Comune di Salerno - dell'area ex Finmatica-Biztob per la costruzione del nuovo ospedale. Sul percorso di realizzazione della struttura uno degli ostacoli sono stati i ripetuti ricorsi al Tar, proposti dal fallimento Biztob, per ostacolare l'acquisizione coattiva delle aree ex Finmatica: l'ultimo tentativo si è risolto davanti al Consiglio di Stato che ha respinto l'istanza di sospensione, accogliendo le difese sostenute dagli avvocati Anna Attanasio e Nicola Comunale in rappresentanza del Comune di Salerno. Per l'organo supremo della giustizia amministrativa, sono insussistenti sia il fumus (la fondatezza) delle avverse richieste e sia il periculum di un danno grave per la Curatela. I giudici non hanno quindi ritenuto il ricorso in appello del fallimento Biztob meritevole di accoglimento in quanto «diversamente a quanto sostenuto dall'appellante la non completa ottemperanza dell'ordinanza di demolizione non sembra poter essere di ostacolo per l'amministrazione comunale all'adozione del provvedimento di acquisizione dell'area su cui insistono opere abusive (fuori terra e interate), peraltro oggetto di istanza di accertamento di conformità denegata dal Comune. Né sussiste il presupposto del periculum in mora essendo stato dedotto un mero pregiudizio patrimoniale e in quanto tale riparabile per equivalente».
Il fallimento Biztob.Com (difeso dall'avvocato Marcello Fortunato) chiedeva la riforma della sentenza breve del Tar Salerno che aveva dichiarato (ad aprile scorso) «improcedibile» il ricorso della spa ritenendo senza dubbio che l'ordinanza di demolizione risalente a 16 anni prima non era stata interamente eseguita né era stata presentata alcuna istanza di sanatoria per i parcheggi interrati descritti peraltro - nella memoria del Comune - un mero scheletro strutturale che senza le opere di completamento non può avere alcuna funzione.
Il Mattino