Negli ospedali presi d'assalto mancano 850 medici e infermieri

Negli ospedali presi d'assalto mancano 850 medici e infermieri
SALERNO - Almeno 300 medici. Tanti sono i camici bianchi che mancano all’appello in provincia di Salerno per far fronte alla carenza di personale determinatasi nei presidi...

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SALERNO - Almeno 300 medici. Tanti sono i camici bianchi che mancano all’appello in provincia di Salerno per far fronte alla carenza di personale determinatasi nei presidi ospedalieri dai tagli degli anni scorsi e dal blocco del turn over, a cui vanno aggiunti altri 550 infermieri. L’anemia di figure sanitarie si è resa ancora più evidente con l’ultima emergenza accessi, acuitasi con l’influenza e la psicosi meningite. Ieri mattina, nel frattempo, giro ispettivo dei Nas anche nei pronto soccorso di alcuni nosocomi salernitani. Tutto in ordine al Ruggi, dove gli operatori hanno anche incassato l’ok dei militari dell’Arma.


Sono dunque 850, tra medici e infermieri, a cui andrebbero aggiunti anche altri 650 operatori socio-sanitari, oltre a un centinaio di amministrativi, le figure professionali mancanti nei vari ospedali della provincia. Di questi, nello specifico, circa 200 camici bianchi e 300 infermieri, così come 400-450 operatori socio-sanitari, solo all’Asl. Nel solo Dea di Nocera/Pagani, solo per fare un esempio, si stima una carenza di organico di quasi 50 infermieri e 25 medici. La carenza di personale, però, non interessa solo l’azienda sanitaria, ma anche quella ospedaliera universitaria, dove mancano all’appello un centinaio di medici e circa il doppio di infermieri. 

Un’anemia a cui le due aziende, a dire il vero, stanno cercando di porre rimedio, mettendo mano allo scorrimento delle graduatorie di mobilità regionale ed extra-regionale, così come ai bandi di concorso. Prima di Natale, ad esempio, il direttore generale dell’Asl Antonio Giordano ha annunciato l’avvio dei bandi di concorso per il reclutamento di 92 dirigenti medici, oltre ad altri 23 operatori sanitari provenienti dalle liste di mobilità. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino