Pagani. «Non sono stato io, non c'entro nulla con questa storia». Lo avrebbe ribadito più volte ai carabinieri, durante l'interrogatorio di sabato...
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Per i carabinieri della tenenza locale ed i colleghi del reparto territoriale di Nocera Inferiore sono tanti gli indizi raccolti che sembrano incastrare il 36enne, difeso dall'avvocato Bernardina Russo. Carmine Ferrante, denunciato nel 2012 per minacce ad alcune prostitute sulla Litoranea di Salerno, è stato bloccato sabato sera dagli uomini dell'Arma, dopo un lungo pedinamento. I militari del maggiore Enrico Calandro, che dal momento del ritrovamento del cadavere hanno lavorato ininterrottamente per far luce sul brutale assassinio, avrebbero monitorato gli spostamenti del muratore per alcune ore prima di fermarlo per condurlo in caserma.
A tradire il 36enne di Vetri sarebbe stata l'auto che, secondo gli investigatori, Ferrante avrebbe utilizzato la sera del 12 agosto per raggiungere Pagani, avvicinare in via Nazionale la prostituta bulgara ed allontanarsi con lei per appartarsi in via Leopardi, nei pressi del cimitero. Quell'auto, una Citroen C2, era stata notata da un'altra lucciola, l'amica di Nikolova, che il giorno successivo ha denunciato ai carabinieri la scomparsa della bulgara. Quella stessa auto, dotata di barre portapacchi, sarebbe stata poi individuata dai carabinieri nei filmati archiviati dai sistemi di videosorveglianza privati e comunali presenti nella zona. I carabinieri non hanno dubbi sul fatto che la Citroen C2 ripresa dalle telecamere sia proprio quella utilizzata da Carmine Ferrante, anche se intestata ad un'altra persona. Alla guida di quella stessa vettura il muratore, negli ultimi mesi, è stato fermato più volte a Cava de'Tirreni e sanzionato per contravvenzioni al codice della strada. Il volto di Carmine Ferrante sarebbe stato, tra l'altro, riconosciuto anche dalla prostituta che aveva denunciato la scomparsa di Nikolova. Anche lei aveva avuto, in precedenza, contatti con il 36enne di Vietri. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino