Si sveglia dall’anestesia e parla inglese: «Nel mondo migliaia di casi simili»

Eboli- ospedale Maria Santissima Addolorata
Ha visto due film in lingua inglese, dopo cena. Ha dormito a lungo, fino all'alba. Giovedì mattina, la paziente di 27 anni, è stata operata al naso. Risvegliata...

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Ha visto due film in lingua inglese, dopo cena. Ha dormito a lungo, fino all'alba. Giovedì mattina, la paziente di 27 anni, è stata operata al naso. Risvegliata dall'anestesia, la ragazza per tre ore non ha più parlato in italiano. «I can't speak italian», ha ripetuto più volte ai medici, in lacrime. «Non riesco a parlare in italiano” è la traduzione.  


I camici bianchi, da parte loro, non sapevano cosa risponderle. Hanno provato a calmare la ragazza, sperando che tornasse alla normalità linguistica. La giovane di Campagna ha ripreso a parlare in italiano dopo tre ore. Il caso non ha precedenti, almeno all'ospedale di Eboli. La visione dei due film in lingua inglese, per i medici, non è un motivo che possa giustificare la babele linguistica, post operatoria.

Non sembra sorpreso il direttore sanitario del Maria Santissima Addolorata: «Non è un caso neurologico ma un episodio legato all'anestesia, ci sono migliaia di casi simili nel mondo», ha dichiarato questa mattina Mario Minverini. Meno granitiche sono le certezze dei medici ebolitani. La discussione tra i camici bianchi ha tenuto banco per tutta la mattinata di venerdì.

La ragazza operata al naso è ricoverata nel reparto di chirurgia, dove è stata raggiunta dai familiari. Una diagnosi su quelle tre ore di confusione linguistica non è ancora stata redatta. Il caso singolare ha provocato una valanga di reazioni. Dai bar ai marciapiedi, dai social network agli uffici pubblici, si sono susseguiti centinaia di commenti ironici. Il caso della paziente 27enne, però, continua a sollevare interrogativi ansiosi tra neurologi, anestesisti, otorini e chirurghi. «La ricerca sul sistema nervoso è una scienza in continua evoluzione», è la chiosa finale di un sanitario ebolitano. Il caso potrebbe finire nei manuali di medicina. Anche se gli ebolitani sembrano più interessati a una combinazione vincente con i numeri al lotto.   Leggi l'articolo completo su
Il Mattino