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SARNO - È in carcere da 18 anni. Ieri, a bordo di un furgone della polizia penitenziaria, sorvegliato da agenti del commissariato e carabinieri, è tornato a Sarno per far visita in via Sodano alla zia gravemente ammalata, sorella del padre, dopo un permesso di due ore, accordatogli dal giudice di sorveglianza. Matteo Serino, 45 anni, figlio del boss Aniello Serino, anch’egli detenuto per una condanna all’ergastolo, deve finire di scontare una condanna per vari reati. Dai tanti filoni d’inchiesta a suo carico, è emerso il suo ruolo di estorsore ai danni di imprenditori e commercianti. Per chiedere tangenti, si faceva forte del terrore che incute a Sarno il solo nome del padre.
Matteo Serino sta scontando una condanna a 23 anni per omicidio. Nel 2002 venne arrestato insieme ad altre tre persone per l’omicidio del camionista Carmine Nappi, avvenuto a Palma Campania l’8 luglio del 2000. L’uomo, incensurato, fu ucciso in pieno centro abitato a bordo del suo automezzo mentre si trovava in compagnia di un bambino di tre anni. Nonostante alcuni motivi di gelosia l’omicidio era da ritenersi inserito, secondo gli inquirenti, nell’ambito delle finalità proprie della criminalità organizzata. Matteo Serino, avrebbe infatti organizzato il delitto al fine di dimostrare alla criminalità locale le capacità delinquenziali del suo gruppo ed ottenere così rispetto e sostegno. Leggi l'articolo completo
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