La passerella del figlio del boss: visita blindata alla zia ammalata

La passerella del figlio del boss: visita blindata alla zia ammalata
SARNO - È in carcere da 18 anni. Ieri, a bordo di un furgone della polizia penitenziaria, sorvegliato da agenti del commissariato e carabinieri, è tornato a Sarno...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
SARNO - È in carcere da 18 anni. Ieri, a bordo di un furgone della polizia penitenziaria, sorvegliato da agenti del commissariato e carabinieri, è tornato a Sarno per far visita in via Sodano alla zia gravemente ammalata, sorella del padre, dopo un permesso di due ore, accordatogli dal giudice di sorveglianza. Matteo Serino, 45 anni, figlio del boss Aniello Serino, anch’egli detenuto per una condanna all’ergastolo, deve finire di scontare una condanna per vari reati. Dai tanti filoni d’inchiesta a suo carico, è emerso il suo ruolo di estorsore ai danni di imprenditori e commercianti. Per chiedere tangenti, si faceva forte del terrore che incute a Sarno il solo nome del padre.


Matteo Serino sta scontando una condanna a 23 anni per omicidio. Nel 2002 venne arrestato insieme ad altre tre persone per l’omicidio del camionista Carmine Nappi, avvenuto a Palma Campania l’8 luglio del 2000. L’uomo, incensurato, fu ucciso in pieno centro abitato a bordo del suo automezzo mentre si trovava in compagnia di un bambino di tre anni. Nonostante alcuni motivi di gelosia l’omicidio era da ritenersi inserito, secondo gli inquirenti, nell’ambito delle finalità proprie della criminalità organizzata. Matteo Serino, avrebbe infatti organizzato il delitto al fine di dimostrare alla criminalità locale le capacità delinquenziali del suo gruppo ed ottenere così rispetto e sostegno.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino