Paura dopo il boom di contagi: a Pontecagnano scatta la caccia all'untore

Paura dopo il boom di contagi: a Pontecagnano scatta la caccia all'untore
«I nomi non servono a niente». Parola del vicesindaco, Michele Di Muro, intervenuto per spegnere le polemiche sulla mancata comunicazione dei nomi degli otto nuovi...

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«I nomi non servono a niente». Parola del vicesindaco, Michele Di Muro, intervenuto per spegnere le polemiche sulla mancata comunicazione dei nomi degli otto nuovi positivi al coronavirus (11 i casi totali) registrati sul territorio di Pontecagnano Faiano. A rendere necessaria la presa di posizione lo scontro sui social scatenatosi nella tarda serata di martedì fra chi voleva che il sindaco rendesse note le generalità dei nuovi casi e gli integralisti della privacy.


Un dibattito scivolato rapidamente nei gruppi whatsapp di numerosi cittadini, tanto da indurre il figlio di uno dei contagiati ad intervenire per placare le voci incontrollate. «Mio padre - si legge nel post - è in quarantena da due settimane e non è entrato in contatto con nessuno. Qualora fosse accaduto avremmo comunicato tutto all’Asl. Invece di diffamare cercate di essere solidali nei confronti delle famiglie sfortunate». 

Ieri mattina, invece, il sindaco Giuseppe Lanzara ha respinto al mittente le voci relative ad una possibile chiusura della città dopo l’incremento di casi. «Non c’è nessun focolaio - ha commentato il primo cittadino in diretta su facebook - e non vi è alcuna possibilità di una chiusura. I casi sono stati circoscritti, i contagiati sono in buone condizioni di salute e le persone in quarantena sono seguite costantemente dalle forze dell’ordine. Il nostro atteggiamento resta di grande rigore».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino