Pellet contaminato, sequestrate 15 tonnellate

Pellet contaminato, sequestrate 15 tonnellate
ALBANELLA. È arrivato anche in provincia di Salerno, e più precisamente ad Albanella, il pellet contaminato con metalli pesanti e potenzialmente nocivo, finito nel mirino di...

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ALBANELLA. È arrivato anche in provincia di Salerno, e più precisamente ad Albanella, il pellet contaminato con metalli pesanti e potenzialmente nocivo, finito nel mirino di un’indagine del Corpo Forestale dello Stato che ha interessato varie regioni d’Italia.




Attraverso i controlli sulla rete di distribuzione del pellet, i forestali sono arrivati ad una rivendita di Albanella nel cui deposito sono stati individuati 15 tonnellate del prodotto incriminato, che naturalmente sono stati posti sotto sequestro. Il titolare vendeva il prodotto ignaro del pericolo, come tutti i titolari di negozi e rivendite che in Lombardia, Piemonte, Campania, Basilicata e Calabria lo avevano acquistato dalla stessa azienda della provincia di Lecco.



A far scattare l’indagine è stata la segnalazione di alcuni acquirenti che hanno notato che questo pellet era diverso dagli altri (tra l’altro aveva un coloro variabile tra il rosso, il verde e il blu) e che dopo averlo utilizzato in alcuni casi hanno notato che le loro stufe risultavano inspiegabilmente danneggiate. Alcuni acquirenti si erano accorti che durante la combustione il pellet assumeva una forma diversa rispetto ad altre marche e che generava un fumo intenso e nero. Qualcuno, notando la differenza, ha smesso di acquistarlo.



In totale gli agenti della forestale in tutta Italia, nel corso di un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Pavia, hanno sequestrato 100 tonnellate di pellet da riscaldamento contaminato da metalli pesanti quali nichel, cromo, zinco, cadmio e rame. Intanto proseguono le indagini per arrivare a tutto il pellet uscito dall’azienda di Lecco e toglierlo dal commercio. Gli investigatori stanno cercando di risalire anche ai clienti che possono avere in casa questo pellet senza averlo ancora utilizzato.



L’indagine della forestale è partita circa un anno fa a seguito delle prime segnalazioni. E chissà nel frattempo quanto pellet è stato distribuito e utilizzato da ignari acquirenti nelle regioni in cui stanno avvenendo i sequestri. Le indagini, tuttora in corso, sono anche finalizzate a stabilire l’effettiva nocività. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino