«Procedure di ascolto che non possono essere ritenute affidabili e che potrebbero avere indotto i minori al travisamento dei fatti»: sono queste le conclusioni a cui...
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La pena più alta fu inferta al padre dei tre bambini Giuseppe S., che incassò 18 anni di reclusione; 15 anni per i salernitani Walter Barbone e Rita Colucci (la 74enne ormai deceduta proprietaria di uno degli appartamenti dove si sarebbero consumati gli orrori, indicata dalla procura quale “regista” dello squallido affare); 13 anni per Domenico Rispoli; 14 anni per Dario Marruso; 10 anni per Vittorio Gallo; 13 anni per Roberto Placanico e Vincenzo Bianco. Le accuse, confermate dai giudici della terza sezione penale del tribunale di Salerno (Presidente De Luca, a latere Troisi e Celotto) erano pesantissime: violenza sessuale, atti sessuali con minorenni, fino alla più vergognosa ipotesi di reato di commercio delle videoriproduzioni pedopornografiche. Secondo la tesi della Procura portata avanti nel corso del processo, le violenze che si sarebbero consumate con una frequenza di almeno tre volte alla settimana, venivano filmate. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino