Violenze su tre fratellini, in Appello sconfessata un'altra perizia

Violenze su tre fratellini, in Appello sconfessata un'altra perizia
«Procedure di ascolto che non possono essere ritenute affidabili e che potrebbero avere indotto i minori al travisamento dei fatti»: sono queste le conclusioni a cui...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Procedure di ascolto che non possono essere ritenute affidabili e che potrebbero avere indotto i minori al travisamento dei fatti»: sono queste le conclusioni a cui sono giunti i periti nominati dai giudici della Corte d’Appello nell’ambito del processo di secondo grado a carico dei presunti protagonisti di uno squallido giro di pedofilia ai danni di tre fratellini dalla tenerissima età, consumatosi nel cuore della città tra il 2006 e il 2008. Sono stati proprio i legali degli otto imputati, gli avvocati Agostino Allegro, Orazio Tedesco, Stefania Pierro e Pina Strada, a chiedere ad apertura del processo d’appello, la rinnovazione del dibattimento e la nomina di un collegio di periti. Le conclusioni dei consulenti sembrano ribaltare l’esito del procedimento di primo grado quando, dopo una lunga istruttoria, scattarono condanne esemplari per gli imputati.


La pena più alta fu inferta al padre dei tre bambini Giuseppe S., che incassò 18 anni di reclusione; 15 anni per i salernitani Walter Barbone e Rita Colucci (la 74enne ormai deceduta proprietaria di uno degli appartamenti dove si sarebbero consumati gli orrori, indicata dalla procura quale “regista” dello squallido affare); 13 anni per Domenico Rispoli; 14 anni per Dario Marruso; 10 anni per Vittorio Gallo; 13 anni per Roberto Placanico e Vincenzo Bianco. Le accuse, confermate dai giudici della terza sezione penale del tribunale di Salerno (Presidente De Luca, a latere Troisi e Celotto) erano pesantissime: violenza sessuale, atti sessuali con minorenni, fino alla più vergognosa ipotesi di reato di commercio delle videoriproduzioni pedopornografiche. Secondo la tesi della Procura portata avanti nel corso del processo, le violenze che si sarebbero consumate con una frequenza di almeno tre volte alla settimana, venivano filmate.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino