Cinquecento euro al mese, circa 150 a settimana, per le sole spese in carcere. È quanto Ciro Persico, lo «zio», garantiva ai suoi affiliati arrestati. Un...
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E il boss del centro storico non provvedeva soltanto al loro sostentamento, bensì anche alle spese legali. Nel caso sempre di Iannone, arrestato il 17 novembre 2017 perché trovato in possesso di hashish, è proprio lo «zio» a chiamare di persona, al telefono, il legale di fiducia nominato dal suo uomo per «caldeggiare» una «buona difesa» e raccomandarsi di fare bene il suo lavoro. Atteggiamenti da boss, come quello di ricevere per appuntamento a casa chi voleva parlare con lui, anche durante i domiciliari, che hanno consentito a Ciro Persico di mantenere l’indiscussa leadership del gruppo e di vantare sempre più «credito» anche con i capi di altri schieramenti criminali. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino