Picchiato e lasciato dalla moglie: non vede le figlie da 18 mesi

Picchiato e lasciato dalla moglie: non vede le figlie da 18 mesi
SALERNO - Non vede e non sente le sue due figlie, due ragazzine di 14 e 16 anni, da ormai 18 lunghissimi mesi. Due anni circa, nel corso dei quali, ha perso ogni contatto con...

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SALERNO - Non vede e non sente le sue due figlie, due ragazzine di 14 e 16 anni, da ormai 18 lunghissimi mesi. Due anni circa, nel corso dei quali, ha perso ogni contatto con le minori perché la sua ex moglie è tornata a Milano, sua città natale, impedendo alle bambine persino di rispondere alle telefonate del padre che, a volte, dopo aver percorso tanti chilometri per vedere le piccole, è stato costretto a dormire all’interno del camion e a ripartire senza aver potuto nemmeno abbracciare le sue figlie. È una drammatica storia di paternità negata quella che vede protagonista un autotrasportatore di Olevano che, ormai da anni, lotta per rivendicare il suo diritto ad essere padre. L’ultima denuncia risale al 27 novembre scorso quando l’uomo, dopo aver raggiunto un accordo con l’ex moglie per il diritto di vista grazie all’intervento del suo legale, l’avvocato Andrea Gambardella, si è recato a casa delle figlie ma le stesse si sono rifiutate di incontrarlo.


Nella denuncia, presentata ai carabinieri della stazione di Olevano, è raccontato il calvario dell’uomo dalla data della separazione, siglata nel 2012, fino all’ultimo penoso incontro con le figlie quando le ragazzine – scortate dalla madre e dallo zio materno, entrambi a detta del padre responsabili dell’atteggiamento ostile delle adolescenti – hanno offeso ed umiliato il padre sostenendo di non volerlo vedere mai più. Il calvario, per il 41enne, è iniziato nel 2008, poco dopo la nascita della seconda bambina: da allora la moglie avrebbe cominciato a sviluppare un atteggiamento aggressivo nei confronti del coniuge acuitosi quando quest’ultimo per il suo lavoro di autotrasportatore ha dovuto assentarsi per quattro mesi a causa di un viaggio in Finlandia. Da allora la donna avrebbe cominciato a negare alle figlie la possibilità di sentire telefonicamente il padre che, in quei lunghi mesi, non sarebbe mai riuscito a salutare le bambine. Al rientro però le cose sarebbero peggiorate e, in un’occasione, l’uomo ha dovuto persino chiedere l’intervento dei carabinieri a causa delle violente percosse infertegli dalla moglie.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino