«Ho scoperto di avere altri due tumori, voglio vivere per curarmi, mandatemi agli arresti domiciliari». Lo ha detto ieri, in video conferenza, Antonio Pignataro, il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Lo sfogo di Pignataro, condannato per reati di camorra e per l’omicidio della piccola Simonetta Lamberti, proveniva dal carcere di Opera, a Milano, dove è detenuto con l’accusa di associazione di stampo camorristico e scambio elettorale politico-mafioso. «Le mie condizioni di salute - ha esordito - non sono compatibili con il mio stato di detenzione. Lo dicono sei ordinanze di sei tribunali diversi. Ho già un tumore al fegato e a dicembre scorso ho scoperto di averne altri due al polmone destro. Dovrei fare degli esami specifici, ma nelle strutture sanitarie mi ci portano in ritardo, rispetto al tempo stabilito. Avrei dovuto fare una Tac all’addome e al torace, ma mi rimandarono indietro, in carcere. Dovrei fare controlli ogni tre mesi, ma di mesi ne trascorrono anche sei, e la Tac non me la fanno fare. Non lo sanno che ho altri due tumori. Chiedo a voi, presidente, di intervenire con la misura cautelare dei domiciliari. Devo curarmi e voglio vivere per curarmi. Cosa devo fare?». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino