Pirat, il cane antidroga volontario pet therapy per i bimbi malati di cancro

Pirat, il cane antidroga volontario pet therapy per i bimbi malati di cancro
Ieri il suo tesserino è stato riconsegnato, terrà solo il collare dell’Arma. Pirat, otto anni, è andato in pensione. Ma i carabinieri resteranno la sua...

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Ieri il suo tesserino è stato riconsegnato, terrà solo il collare dell’Arma. Pirat, otto anni, è andato in pensione. Ma i carabinieri resteranno la sua famiglia perché è stato adottato dal suo conduttore, l’appuntato Francesco Polise con il quale, da oggi, ha iniziato la sua nuova vita da «civile». Pirat non è soltanto un pastore tedesco ma uno dei quindici «eroi a quattro zampe» in servizio in Campania che, come spiega il colonnello Gianluca Trombetti, comandante provinciale dell’Arma di Salerno, dal quale il Nucleo cinofilo dipende, «svolgono un servizio importantissimo per noi carabinieri perché sono ben addestrati e ci aiutano a svolgere operazioni molto delicate». «Otto anni non sono tanti per un cane carabiniere - spiega il maresciallo capo Cesare Ruggiero, comandante del Nucleo cinofili di Sarno - nel caso di Pirat sono tantissimi perché i nostri militari a quattro zampe lavorano davvero molto: escono tutti i giorni per servizio e l’addestramento lo fanno sul campo». 


Pirat è un cane antidroga e antiesplosivo. Grazie a lui, lo scorso anno, furono ritrovati 55 chili di amnesia nascosti nelle balle di contenimento dei fiori sul furgoncino di un commerciante del settore, a Pompei. «Se non fosse stato per lui - spiega il maresciallo capo Ruggiero - non saremo mai riusciti a trovare la droga». 

Droga ed armi vanno di pari passo per i carabinieri a quattro zampe perché riescono a sentire odori anche a distanza di tempo: «chi tocca la sostanza stupefacente poi tocca anche la droga e loro riescono perfettamente a distinguere gli odori, per noi impercettibili». Il pastore tedesco non si stacca mai dal suo conduttore, anche quando è a riposo. Lo scruta da lontano e tiene sotto controllo tutti i suoi movimenti, basta uno sguardo e scatta sull’attenti, pronto ad una nuova missione. Nel caso di Pirat il suo carattere deciso ma al tempo stesso dolce, lo ha reso uno dei protagonisti della pet-therapy che, soprattutto nel periodo natalizio, vede i carabinieri impegnati presso il reparto di Oncologia pediatrica all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Assieme ai suoi colleghi, Pirat viene anche portato nelle scuole per gli incontri didattici con i ragazzi e per la prevenzione antidroga. I suoi«colleghi», quelli specializzati in ritrovamenti, sono stati invece impegnati nelle ricerche di Simon Gautier, il turista francese morto in Cilento dopo la caduta in un dirupo ma, come sempre accade in queste missioni, lo ritrovò cadavere. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino