«Pizzaiolo non per caso»: l'autobiografia di De Caro

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Una autobiografia dell'anima in cui emerge il legame tra il protagonista ed il nonno paterno, un abile maneggiatore di impasti e lieviti madre. È la storia di un...

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Una autobiografia dell'anima in cui emerge il legame tra il protagonista ed il nonno paterno, un abile maneggiatore di impasti e lieviti madre. È la storia di un maestro della pizza, ovvero di Salvatore De Caro, autore del libro «Pizzaiolo non per caso» (D&P editori) che sarà presentato domani alle 19 a palazzo De Simone di Bracigliano. Il testo, con la prefazione del giornalista gastronomico Alfonso Sarno, verrà commentato durante un incontro organizzato dall'associazione Khorakhané e dalla Consulta delle associazioni del comune di Bracigliano a cui prenderanno parte il primo cittadino Gianni Iuliano, il vicesindaco con delega alla tutela delle tipicità Ferdinando Albano, il direttore del Gal Terra è Vita Francesco Gioia e Patrizia Botta, assessore agli eventi e manifestazioni di Bracigliano. Ed ecco svelato il segreto del successo di un pizzaiolo la cui attività dura da oltre 30 anni.

«Ho imparato l'arte della panificazione a lievito madre da mio nonno Giuseppe, ottimo panettiere, che già nel lontano 1965 nella sua bottega vendeva, oltre a diversi tipi di pane, delle pizze al taglio con pomodoro ed origano - sottolinea Salvatore De Caro - Fu subito stupore: gli abitanti del paese di Bracigliano non ne avevano mai vista una prima. Andarono subito a ruba! All'età di 11 anni, nei ritagli di tempo, aiutavo mio nonno. Che fantastica cosa era giocare ed impastare con la farina! Decisi che quello sarebbe stato il mio lavoro da grande e cominciai a seguire gli insegnamenti tramandati, con lunga devozione e duro lavoro. Ho lavorato per dieci anni nei più rinomati ristoranti. Tantissime esperienze e sacrifici sono serviti a realizzare il mio sogno: ritornare al sud per aprire una pizzeria tutta mia. Era il 2003 quando ho aperto il mio locale. Qui, nel mio regno, ci sono i frutti della mia terra, della mia esperienza e della mia famiglia: la pizza Vien Mò, il panuozzo, il pollo scupptitiat e il mallone con mascuotto braciglianese. Tutto è lavorato con tenacia, cura e dedizione, per riprodurre fedelmente gli stessi sapori antichi».

Pagina dopo pagina emergono aneddoti legati alla vita quotidiana di De Caro, della Bracigliano degli anni '80, delle sue esperienze di lavoro a Modena e della battaglia per potere vivere la sua storia d'amore con Silvana che poi sposerà e con la quale dividerà privato e affari nella pizzeria di Mercato San Severino. Il volume celebra il sapere degli antichi mestieri da custodire gelosamente. Una vera e propria cartina al tornasole dei prodotti tipici d'eccellenza e di chi riesce a esaltarli. «Si afferma così l'orgoglio braciglianese, tradotto in tavola, che dalle ciliegie alle castagne, dal miele al pane, fino all'olio, si trasferisce anche alla pizza annota il sindaco Iuliano - Da farina a farina, è un primato che ci caratterizza, di cui andiamo fieri».
 

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Il Mattino