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Tutelare i murales delle Fornelle: è questo lo spirito che muove i residenti del quartiere, ma più in generale tutti i frequentatori del centro storico. I lavori di restyling finalizzati alla messa in sicurezza e all’efficientamento energetico per la riqualificazione degli spazi pubblici del rione, obbligheranno infatti alla rimozione delle opere che, negli anni, hanno contribuito non solo a diffondere la poesia, da Alfonso Gatto a Mariano Baino, ma anche a rivoluzionare l’identità di un’area storica della città che oggi è diventata tra i principali attrattori turistici grazie all’intervento messo in campo dalla Fondazione Gatto e da una scuderia di artisti internazionali. Nello specifico saranno almeno tre i murales a scomparire, si spera transitoriamente, insieme a tantissime calligrafie realizzate da Greenpino. Nei giorni scorsi il presidente della Fondazione Gatto Filippo Trotta ha incontrato i tecnici di Palazzo di Città, da cui ha avuto rassicurazioni in merito alla volontà di ripristinare le opere di poesia visiva, una volta ultimato l’intervento finanziato con i fondi del Pnrr. «Abbiamo avuto una significativa interlocuzione con il Comune – spiega Trotta – Il sindaco Vincenzo Napoli ha recentemente anticipato di voler catalogare fotograficamente i lavori presenti sugli edifici delle Fornelle. Vero è che non esiste alcun vincolo da parte della Soprintendenza, ma è altrettanto chiaro che si tratta di interventi che si sono stratificati negli anni, tesi non solo a tenere viva la memoria di Gatto, ma a diffondere la cultura e la poesia attraverso l’arte urbana. È bene inoltre ricordare che il Ministero ha attivato un albo dedicato alle opere di creatività urbana, una sorta di atlante nel quale rientra anche il progetto delle Fornelle e la Regione Campania ha un legame con l’Osservatorio nazionale della creatività urbana per intraprendere azioni a tutela di tutti i progetti in atto».
LA SITUAZIONE
Allo stato, però, manca una rassicurazione formale, «una delibera ad hoc e un capitolo di spesa dedicato al ripristino dei muri d’autore», precisa Trotta. Rassicurazioni arrivano dall’assessore comunale all’Urbanistica Dario Loffredo: «I lavori sono fondamentali per la sicurezza degli edifici – precisa – e purtroppo sarà inevitabile rimuovere alcune delle opere che sono state realizzate in questi anni.
I RESIDENTI
Nel rione i residenti sono in parte fiduciosi, in parte preoccupati. «È una delle zone più antiche di Salerno. Fino a vent’anni fa, a parte chi ci abitava, era difficile vedere altre persone, salernitani compresi. Oggi siamo diventati una meta turistica. Arrivano visitatori da ogni parte d’Italia e dall’estero per fotografare i nostri muri. Siamo stati scelti come set per video e film – racconta un residente – Sarebbe veramente un peccato se tutto questo andasse perduto. Personalmente non conoscevo Alfonso Gatto, grazie a questa iniziativa della Fondazione anche i nostri bambini giocano tra l’arte e la poesia e si appassionano a quelle che sono le nostre radici. Siamo naturalmente felici che il Comune ci abbia riservato attenzione con dei lavori che servono a tutelare la nostra sicurezza e la nostra vivibilità. Aspettiamo di vedere cosa accadrà dopo: vogliamo gli stessi murales. Sarebbe splendido per tenere viva la memoria di un grande poeta e di tutti gli street artist che a lui si sono ispirati».
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Il Mattino