Che la rivisitazione in chiave omosessuale dell’Ultima cena non fosse andata giù proprio a nessuno era sembrato da subito abbastanza chiaro. Ma che potesse divenire...
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Un’immagine, quella individuata da Emanuele Avagliano, leader del gruppo DiverCity, per pubblicizzare l’incontro ricadente nella settimana di Pasqua, definita «oltraggiosa». Un manifesto che, a dire del movimento politico di ultradestra, «ha offeso la sensibilità e la coscienza dei credenti cristiani». Da qui, «come preannunciato nei giorni recenti», la decisione di chiamare in causa la magistratura.
Le parole utilizzate da Forza Nuova Salerno sono molto dure: «Di fronte ad un atto alquanto ignominioso, specchio fedele della decadenza galoppante in atto e che grida vendetta al cospetto di Dio – scrive in una nota la federazione provinciale del movimento - profondiamo l’impegno affinché esso non rimanga impunito e passi sotto il vaglio giudiziario delle autorità competenti, in piena conformità colla legge vigente».
L’obiettivo di chi «pone il trinomio Dio-Patria-Famiglia come cardine essenziale del proprio agire politico» è quello di «salvaguardare il decoro pubblico e la dignità spirituale del nostro popolo».
Non soltanto: nella denuncia sottoscritta dal responsabile cittadino della formazione politica si fa riferimento anche a un’altra ipotesi. «Il secondo “apostolo” alla sinistra del presunto Signore Gesù Cristo – si legge nella querela – rappresenta la mia persona con tanto di barba e baffi, verosimilmente rubata da qualche sito internet, tra cui Facebook». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino