Addio alla compagna Marinari, la storica leader delle tabacchine

Addio alla compagna Marinari, la storica leader delle tabacchine
Per molti era la «compagna Marinari»: la donna che in prima fila aveva combattuto per tutelare il posto di lavoro di tante «tabacchine» come lei.  ...

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Per molti era la «compagna Marinari»: la donna che in prima fila aveva combattuto per tutelare il posto di lavoro di tante «tabacchine» come lei. 


Per altri era semplicemente Anna: portabandiera dell'emancipazione femminile in un periodo in cui tali lotte costavano fatica, inserite, com'erano, in uno scenario di provincia meridionale non sempre aperto alle innovazioni ideologiche. 

Anna Marinari (nella foto la seconda in piedi da destra), spentasi ieri notte all'età di 84 anni, era tutto questo e molto di più.

Originaria di Faiano, è stata fra le prime donne a prendere la patente. Dopo aver perso il marito in età giovane, e con un figlio di appena due anni, ha dedicato la propria vita alle lotte sindacali. Una vita a sinistra con il simbolo della Cgil sul petto ed il Pci come riferimento politico, culminata con le manifestazioni degli anni Settanta legate alla chiusura del tabacchificio in cui lavorava. Giorni di proteste veementi, il cui punto più alto fu rappresentato dall'occupazione della linea ferroviaria. 

Un'azione che «spaccò l'Italia in due» (e che le procurò una denuncia penale), come raccontano i testimoni di allora, che riuscì ad ottenere il suo scopo: la mancata chiusura della fabbrica.
 
Sono di allora le frequentazioni di autorevoli membri del Pci, Giorgio Napolitano su tutti, e della Cgil. Negli anni la «compagna Marinari» ha continuato nel suo impegno politico, senza mai candidarsi a nessun livello. Dopo la pensione la fondazione di un circolo femminile a Faiano, che per anni ha portato avanti istanze ed ha rappresentato un pungolo per le amministrazioni comunali che si sono succedute.  

La frase-simbolo che chiude il cerchio è quella della nipote, Marina Marinari: «Mia zia è stata un mediano della militanza politica».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino