Sono stati illustrati questa mattina, presso il Comune di Pontecagnano Faiano, i risultati del progetto «Vorrei ma non posto… come dare un senso ai...
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All’iniziativa, insieme al sindaco Ernesto Sica e all’assessore alla Pubblica Istruzione Maria Rosalba De Vivo, sono intervenuti: per l’Istituto Comprensivo “Pontecagnano Sant’Antonio” il collaboratore vicario Anna Troiano in rappresentanza della dirigente Angelina Malangone e il responsabile della Scuola Secondaria di I Grado “Daniele Zoccola”, Lina Petolicchio, presenti insieme al dirigente dei servizi amministrativi generali Rosa Lembo, all’animatore digitale Alfonso Palumbo e alle docenti Maria Rita Natella e Savina Memoli; per l’associazione “A Voce Alta, che ha curato il progetto unitamente alle Associazioni “Insieme”, “Pegaso” e “Sui Generis” dell’Università degli Studi di Salerno, l’animatrice Martina Palumbo e l’assistente sociale Rosanna Maschione.
Nell’ambito del progetto psicoterapeuti, avvocati e animatori sociali sono entrati nelle scuole per dare un aiuto concreto ai bulli e alle loro vittime e per sensibilizzare tutti i giovani.
Dall’analisi su 150 studenti delle Medie dell’IC “Pontecagnano Sant’Antonio” e del Liceo “Alfano I, cinquanta sono quelli che hanno mostrato uno stato di malessere mentre per sei giovanissimi è stato necessario un supporto di tipo psicologico.
Numeri che confermano la necessità di mantenere alta l’attenzione adottando tutti gli strumenti utili ad affrontare, prevenire e contrastare il fenomeno.
L’IC “Pontecagnano Sant’Antonio”, a tal proposito, ha già annunciato una serie di iniziative, tra cui la prossima apertura di uno sportello psicologico con la collaborazione dell’Associazione “A Voce Alta”.
«La crisi socio-economica che investe la nostra società – ha affermato il sindaco, Ernesto Sica, nel corso della presentazione – condiziona fortemente anche l’equilibro e la serenità delle comunità familiari. In tal senso, noi istituzioni abbiamo la responsabilità di rafforzare la rete con scuole e associazioni a favore dei ragazzi e sostenere coloro che hanno il compito sia di formare i giovani sia di accompagnarli verso la risoluzione di problematiche importanti. Insieme dobbiamo mettere in campo tutte le strategie possibili per seminare il seme di una società migliore e la volontà è di incentivare questo percorso di sensibilizzazione in tutte le scuole del territorio che ogni giorno svolgono un lavoro straordinario». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino