Salerno, il prefetto Russo: «Aiutiamo il settore turistico»

Salerno, il prefetto Russo: «Aiutiamo il settore turistico»
«Non si può non esprimere apprezzamento e soddisfazione per l’operato delle forze di polizia che ha consentito, anche in questo caso, la rapida individuazione...

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«Non si può non esprimere apprezzamento e soddisfazione per l’operato delle forze di polizia che ha consentito, anche in questo caso, la rapida individuazione dell’autore dell’episodio di violenza avvenuto meno di una settimana fa nei pressi della spiaggia di Santa Teresa». Esordisce così, con i complimenti alla polizia di Stato, il prefetto di Salerno, Francesco Russo, nel parlare di sicurezza alla vigilia di ferragosto.



Che estate sarà rispetto allo scorso anno?
«È la seconda estate di “convivenza forzata” con la pandemia, alla quale ci siamo, forse, un po’ abituati, modificando le nostre abitudini di vita quotidiane, sia nella sfera più intima delle relazioni affettive sia in quella professionale e sociale. Lo scorso anno ci apprestavamo ad entrare nella cosiddetta “fase 3” della gestione emergenziale, con la progressiva riapertura delle attività commerciali, l’allentamento delle misure restrittive, una maggiore libertà negli spostamenti...Insomma, una prospettiva di ritorno alla normalità che è stata poi bruscamente interrotta in autunno. Quest’anno dovremmo essere più “sul chi vive” perché consapevoli che il nemico non è stato ancora definitivamente sconfitto: non dobbiamo allentare le difese, pur recuperando parzialmente i nostri “spazi di vita”».
 

Il prefetto spesso incontra le categorie professionali. Quali, quest’anno, le richieste degli operatori turistici?
«Il filo continuo con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali è stato uno dei “leitmotiv” della Prefettura di Salerno sin dall’inizio della gestione emergenziale. Sono profondamente convinto che il dialogo costante e l’ascolto attento delle istanze provenienti dai vari comparti produttivi sia fondamentale per orientare le scelte dei decisori pubblici, ai quali quelle istanze sono state da me puntualmente veicolate. Il comparto turistico-alberghiero, con il relativo indotto, è sicuramente tra quelli che hanno più fortemente risentito degli effetti della situazione emergenziale. Mentre arriva una boccata di ossigeno per loro, gli operatori chiedono soprattutto una semplificazione, attraverso lo snellimento delle procedure, dell’iter burocratico delle pratiche amministrative gestite dagli enti locali (SUAP) relative alle piccole imprese e una facilitazione nell’accesso al credito per l’ottenimento di prestiti e finanziamenti agevolati, anche per scongiurare il rischio di infiltrazioni mafiose nell’economia legale. Su questo aspetto, mi piace ricordare che lo scorso mese di maggio, insieme al Presidente della Camera di Commercio, ho sottoscritto il “Protocollo d’intesa per la Legalità e la Trasparenza nell’attività delle imprese in provincia di Salerno - piattaforma REX-Regional Explorer”, che consentirà di analizzare, attraverso l’uso dei più moderni strumenti informatici messi a disposizione dalla Camera di Commercio, tutti quegli elementi che possono risultare sintomatici di infiltrazioni criminali, rendendo più penetranti i controlli della Prefettura in tema di documentazione antimafia e le attività di indagine della Dia e delle forze di polizia. Gli approfondimenti si concentreranno soprattutto in alcuni settori, tra questi vi è proprio il settore turistico-alberghiero e l’extralberghiero, ma anche la ristorazione, l’intermediazione turistica, la gestione degli stabilimenti balneari e delle strutture ricettive in generale, il commercio e gli appalti».
 

Uno dei nodi più difficili nel salernitano, resta quello della viabilità... 
«La viabilità è uno dei temi a me più cari. È noto l’impegno della Prefettura che, negli ultimi due anni, con il coinvolgimento degli Enti Locali, dei gestori e proprietari delle strade nonché delle forze di polizia, ha consentito di mettere in campo numerose iniziative (accordi e moduli operativi) per la gestione dei flussi veicolari nella città di Salerno, sulle costiere Amalfitana e Cilentana. Della circolazione in costiera Amalfitana abbiamo continuato ad occuparci anche negli ultimi mesi - e lo stiamo facendo tuttora - così come del traffico “pesante” nell’Agro Nocerino Sarnese. L’esperienza ci ha insegnato che, in una materia come questa e in una provincia come quella di Salerno, caratterizzata, se pensiamo ad esempio alla costiera Amalfitana, da un territorio splendido ma allo stesso tempo di una fragilità estrema, non è possibile invocare soluzioni miracolistiche o salvifiche che piovano dall’alto. L’unica strada è ricercare, invece, strategie condivise per conciliare le esigenze della circolazione e delle categorie produttive con quelle di una mobilità che deve tendere ad essere sempre più sostenibile. Per quanto riguarda più specificamente l’esodo estivo, attraverso il Comitato Operativo Viabilità - COV, sono stati pianificati i consueti servizi per la stagione estiva in corso e, in sede di Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica è stato dato indirizzo alla polizia stradale di presidiare, come di consueto, le arterie autostradali. In questi giorni si stanno registrando flussi molto intensi, anche per l’effetto Covid: si tende a prediligere luoghi di vacanza all’interno del territorio regionale o comunque nazionale, attraverso spostamenti su gomma con mezzo proprio, per tutelare la propria salute da ogni situazione di rischio. Inoltre, in considerazione della sofferenza economica, si è intensificato il “pendolarismo” verso le località turistiche della provincia e della regione».
 

Sicurezza: le due costiere, dunque, sorvegliate speciali. Crede ci siano altre aree che meritano qualche attenzione in più?
«All’intera provincia viene data la massima attenzione. È evidente che ogni iniziativa deve essere contestualizzata e ben calibrata: la nostra provincia è caratterizzata da un’ampia estensione territoriale e realtà disomogenee che rendono necessario sviluppare forme di collaborazione/cooperazione tra diversi livelli di governo allo scopo di rispondere in maniera più adeguata alle diverse esigenze. Ad esempio, è in corso di predisposizione un Protocollo di intesa con l’ANCI, i comuni dell’area dei Picentini e alcuni comuni della piana del Sele per incrementare l’azione di prevenzione generale e di controllo del territorio a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, attraverso forme di collaborazione tra i Comandi di polizia municipale, lo scambio di informazioni ed esperienze tecniche professionali, l’adozione di procedure, comportamenti e modelli operativi uniformi, l’implementazione dei sistemi di videosorveglianza. Inoltre, proprio in questi giorni, il ministero dell’Interno ha reso note le indicazioni operative per accedere ai finanziamenti a valere sul “Fondo per la sicurezza urbana” per i progetti in materia di “Spiagge Sicure”, “Scuole Sicure” e in tema di prevenzione e contrasto alla vendita e cessione di sostanze stupefacenti. Per le prime due progettualità, sono stati individuati 12 comuni della nostra provincia (10 per “Spiagge Sicure” e 2 per “Scuole Sicure”), per l’ultima progettualità tutti i comuni hanno avranno la possibilità di partecipare presentando istanza alla Prefettura».
 

Movida violenta a Salerno. I cittadini lamentano una mancanza di controlli, specialmente nel centro storico.... Solo polemiche? C’è qualche falla nel sistema di controllo del territorio?


«La questione movida, con riferimento alla città di Salerno, è stata più volte oggetto di approfondimento in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Grazie al rapido ed efficace intervento delle forze di polizia e alla successiva attività investigativa è stato possibile individuare tempestivamente i protagonisti degli episodi di rissa e violenza accaduti sull’arenile di Santa Teresa e nel centro storico nel mese di maggio. E lo stesso è accaduto anche questa volta, con l’accoltellamento di sabato notte. In sede di Comitato ho disposto una ulteriore intensificazione nei luoghi di maggiore frequentazione giovanile: all’arenile di Santa Teresa è stata prevista una stazione mobile dei carabinieri come presidio fisso in chiave deterrente durante tutti i fine-settimana, per l’intero periodo estivo; altro presidio fisso di polizia è stato collocato in Piazza Abate Conforti; in Largo Plebiscito è stato condiviso con il Comune l’ampliamento della zona a traffico limitato con l’apposizione di telecamere. Anche nel caso delle risse e dei furti in esercizi commerciali accaduti nel centro storico nel mese di giugno, la risposta del “sistema sicurezza” è stata immediata ed efficace, con la rapida individuazione dei responsabili. Si sta anche lavorando per rendere più performanti gli impianti di videosorveglianza esistenti, rimodulando il posizionamento delle telecamere per concentrarle nei punti “caldi” di ritrovo dei giovani e soprattutto puntando sul collegamento degli impianti con le sale operative delle forze di polizia e sull’utilizzo di apparecchi sempre più sofisticati, che consentano anche la “lettura targhe”. Per il ferragosto sono stati ulteriormente incrementati i servizi di vigilanza e controllo del territorio, implementando l’attività informativa e info-investigativa. È evidente che la questione “movida”, collegata a quella “sicurezza”, è sempre un argomento complesso e lo diviene ancor più quando si intreccia con l’emergenza sanitaria: Salerno si è sempre presentata come una città aperta ed accogliente, dalla forte vocazione turistica dove, anche in momenti di grandissimo afflusso di visitatori, non sono mai accaduti episodi di rilievo sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica o comunque tali da destare preoccupazione. Non si può negare che il progressivo allentamento delle misure disposte nella fase emergenziale della pandemia spinga i giovani, per quel desiderio di “libertà” di cui parlavamo prima, a voler vivere a pieno la socialità, per troppo tempo negata a causa del virus. Ho recentemente emanato un’apposita circolare ai sindaci per invitarli ad individuare, nell’ambito dei regolamenti di polizia urbana, le aree cittadine più sensibili sotto il profilo della sicurezza pubblica e di quella sanitaria. È questo un esempio di sinergia e collaborazione inter-istituzionale, unica strada possibile per offrire risposte concrete alle esigenze delle comunità. Occorre “mettere a sistema” tutte le energie possibili: quelle delle Istituzioni e quelle dei cittadini che, pur riprendendo il proprio stile di vita, devono continuare a comportarsi con lo stesso senso di responsabilità che hanno dimostrato nei mesi scorsi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino